Quando le condanne diventano definitive, la giustizia chiama. E manda a prendere i colpevoli per assicurarli alle patrie galere.

Non è il caso del primo dei due arresti effettuati nel pomeriggio di ieri da parte dei carabinieri, nel centro storico coriglianese a Corigliano-Rossano. Già, perchè la sua patria non è l’Italia, bensì la Nigeria.

La rapina però il 32enne africano M.I., già sottoposto al regime degli arresti domiciliari dal 2020, l’ha compiuta nel nostro Paese. Perciò, su disposizione della Procura di Castrovillari, dovrà scontare in carcere 3 anni e otto mesi di reclusione per la sua condanna, adesso passata in giudicato. È stato dunque tradotto proprio nel penitenziario di Castrovillari.

Il Tribunale di Castrovillari

I carabinieri della Stazione dello Scalo coriglianese hanno invece arrestato e tradotto sempre nel carcere di Castrovillari e sempre su disposizione della Procura, il 59enne coriglianese N.D.: dovrà scontare la pena definitiva d’un anno e dieci mesi di reclusione per atti persecutori compiti nel lontano 2010. redazione@altrepagine.it

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