Per il sostituto procuratore di Castrovillari Flavio Serracchiani, il maggiore dei vigili urbani di Corigliano-Rossano Pietro Pirillo (foto a sinistra) doveva essere arrestato e tradotto in carcere, mentre l’ispettore Fabio Marcello Milione (a destra) doveva andare ai domiciliari.

Per questo, il magistrato inquirente, aveva presentato ricorso al Tribunale del riesame di Catanzaro, contro la decisione del giudice per le indagini preliminari di Castrovillari Biagio Politano che aveva invece applicato la misura cautelare dell’interdizione per tre mesi dal servizio nei confronti di Pirillo, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della propria presenza in servizio.

E nessun provvedimento nei confronti del suo co-indagato Milione, accusato di falso in atto pubblico. I giudici di Catanzaro, a seguito dell’udienza tenutasi lo scorso 14 ottobre, si sono riservati di decidere in merito, ma a tutt’oggi non hanno ancora sciolto la riserva.

Il Tribunale di Catanzaro

Al vertice della polizia locale, con le richieste di rinvio a giudizio sul capo

La riserva l’ha sciolta eccome, invece, l’amministrazione comunale da cui i due pubblici ufficiali indagati dipendono. Il dirigente comunale del Settore Polizia locale Antonio Le Fosse, infatti, ha emesso una determina con la quale viene rimesso in sella, al vertice dei vigili coriglianrossanesi, proprio il maggiore Pirillo, mentre l’ispettore Milione era stato già reintegrato mesi addietro nella stessa posizione di comando che gli era stata affidata prima di finire indagato.

Sui capi di Pirillo e Milione nel frattempo pendono le richieste di rinvio a giudizio formulate dallo stesso pubblico ministero Serracchiani che li aveva indagati, con la data dell’udienza preliminare ch’è stata già fissata al prossimo 5 aprile in Tribunale a Castrovillari, dinanzi al giudice Simone Falerno. 

Il Tribunale di Castrovillari

La “determina Pirillo” del 25 novembre a firma di Le Fosse  

La “determina Pirillo” del dirigente Le Fosse è la numero 49 dello scorso 25 novembre. Che ri-affida a Pirillo la cosiddetta posizione organizzativa con tutte le retribuzioni economiche accessorie e di posizione previste.

A Pirillo sono stati affidati i servizi Viabilità e traffico e Polizia giudiziaria; lo stesso, inoltre, è stato nominato suo “vice” dallo stesso dirigente Le Fosse in caso di propria assenza o impedimento. In buona sostanza, l’indagato Pirillo, che la Procura avrebbe destinato al carcere, adesso è nuovamente il comandante dei vigili di Corigliano-Rossano.

La sede municipale

Era il 17 maggio scorso quando gli uffici del Comando rossanese della polizia locale cittadina, dopo le indagini di guardia di finanza e Procura, vennero travolti da un vero e proprio terremoto giudiziario.

Che, oltre a Pirillo e a Milione, vede indagati altri 6 vigili urbani – Domenico Forte, Leonardo Aurelio, Antonio Giardino, Angela Barbara Lo Prete, Raffaella Federico e Antonio Sapia, tutti accusati di concorso nel reato contestato a Pirilloe il segretario generale del Comune Paolo Lo Moro, accusato di falso in atto pubblico e per il quale il pm Serracchiani aveva richiesto l’arresto in carcere come per Pirillo.

Il segretario comunale Lo Moro

Qualche settimana fa, sempre il dirigente Le Fosse, attraverso un’altra determina, aveva già promosso uno dei vigili indagati, Antonio Sapia, assegnandogli uno specifico incarico di responsabilità.

Il Comune parte civile? Il sindaco Stasi non vuole  

Oggi emerge pure una questione “politica” direttamente connessa all’eventuale processo a carico dei 9 indagati.

Gli esponenti del movimento “Corigliano-Rossano domani”, che di recente hanno lasciato la maggioranza consiliare del sindaco Flavio Stasi e sono passati all’opposizione, avevano infatti posto con forza l’opportunità che il Comune si costituisca parte civile nell’eventuale processo, con in testa l’ex vicesindaco Claudio Malavolta e l’ex assessore Giovanni Palermo, seguiti dai consiglieri Mattia Salimbeni, Rocco Gammetta ed Antonio Cassano.

Il sindaco Stasi

Alla loro proposta avevano però opposto ferma contrarietà il sindaco stesso, i componenti la sua giunta (non quella attualmente rimodulata, bensì la precedente, ndr) e gli altri consiglieri di maggioranza. 

Il concorso per il nuovo comandante sarà “bloccato” dall’ex Levato? 

Da alcune settimane in municipio sono pubblici i nomi degli ammessi e degli esclusi a partecipare all’imminente concorso bandito per l’assunzione del Comandante e Dirigente della Polizia locale. Tra gli ammessi – in questo caso “con riserva”! – figura pure quello del maggiore Pirillo.

Tale concorso, voluto dall’amministrazione del sindaco Flavio Stasi, rischia però d’essere “bloccato” da un’altra eventuale iniziativa giudiziaria.

Si tratta della battaglia legale intrapresa dall’ex comandante dei vigili, il maggiore Arturo Levato, “spogliato” di tale veste circa un anno e mezzo fa. Levato, attraverso il proprio legale, l’avvocato Ettore Zagarese, ha infatti presentato motivato ricorso al giudice del lavoro del Tribunale di Castrovillari.

Il maggiore Arturo Levato

La prima udienza della causa è stata fissata al 15 dicembre del 2022, ma Levato potrebbe legittimamente presentare un ulteriore ricorso finalizzato proprio a sospendere lo svolgimento del concorso che mette a bando il posto di Comandante che era da lui occupato.

Qualora Levato vincesse la causa e qualora il Comune espletato il concorso ne assumesse il vincitore, per l’ente vi sarebbe il rischio di dover pagare due stipendi da comandante senza che il vincitore dell’ultimo concorso possa né di fatto né di diritto assumerlo il ruolo di comandante… direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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