La manovra del sindaco per tenere in piedi una maggioranza che politicamente non c’è più passerà per la presidenza della “Meris”, la società comunale di gestione del mercato ittico di Schiavonea

Lo scorso 16 ottobre, durante la seduta del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, alcuni esponenti d’opposizione chiedevano insistentemente alla presidente Marinella Grillo se il consigliere di maggioranza Piersalvino De Gaetano fosse presente o meno.

De Gaetano non era fisicamente nell’aula consiliare, ma partecipava alla seduta videocollegato dall’abitacolo della propria autovettura durante il suo viaggio.

Se De Gaetano quel giorno non avesse risposto «presente», il sindaco Flavio Stasi e la sua rinnovata giunta comunale non avrebbero avuto i numeri in quella seduta. Vale a dire che la maggioranza sarebbe stata pari e patta con la minoranza. Quindi, una “non maggioranza”.

L’ultima seduta del Consiglio comunale

Durante le precedenti settimane di crisi nella maggioranza-Stasi, infatti, De Gaetano s’annoverava tra quei consiglieri comunali in procinto d’abbandonare il primo cittadino e compagnia cantante, per collocarsi all’opposizione.

Purtuttavia, in extremis, lo stesso ha invece abbandonato proprio coloro i quali fino a qualche minuto prima aveva fiancheggiato, gli stessi che sono poi passati effettivamente all’opposizione di Stasi, e cioè i consiglieri Rocco Gammetta, Mattia Salimbeni e Antonio Cassano del gruppo di “Corigliano-Rossano domani”.

Le motivazioni dei quali circa l’uscita dalla maggioranza erano pienamente condivise da De Gaetano. Il quale, alla guida della propria auto, ha dunque inserito la retromarcia dichiarandosi «consigliere di maggioranza» in risposta esplicita a più di qualche sollecitazione che gli era giunta durante la seduta dai banchi dell’opposizione.

E senz’aggiungere altro, anche perché De Gaetano in Consiglio comunale è di pochissime parole, laddove pochissime equivale praticamente a zero.

Piersalvino De Gaetano

I “tormenti” del consigliere e la mediazione del compare  

I tormenti del giovane De Gaetano troverebbero risposta in una nomina che sarebbe imminente da parte del sindaco Stasi e della sua amministrazione. Nossignori, De Gaetano non sarà quell’ipotetico “settimo assessore” la cui casella è stata lasciata vuota dal sindaco per indorare la speranza di qualunque speranzoso vi speri e non disperi.

La nomina del caso, infatti, non riguarda direttamente De Gaetano, bensì una persona lui assai assai vicina. Si tratta d’un giovane professionista coriglianese. Che risponde al nome del dottor Tonino Fusaro, consulente del lavoro, figlio di quella buonanima del compianto ragioniere Lorenzo Fusaro, storico, combattivo e stimato dirigente comunista nonché consigliere dell’ex Comune di Corigliano Calabro, scomparso un anno e mezzo fa.

Tonino non ha la tempra del padre, almeno politicamente parlando. Però l’avviatissimo studio commerciale e di consulenza del lavoro ereditato proprio dal padre, nel 2019 s’era speso tantissimo per la campagna elettorale del sindaco Stasi e del consigliere De Gaetano, il quale di Fusaro è amico strettissimo e compare.

Un legame, quello del dottor Fusaro, a doppio filo con lo stesso sindaco Stasi (i due immortalati assieme nella foto d’apertura il giorno della proclamazione del primo cittadino). La zia di Tonino, la dottoressa commercialista Giovanna Fusaro, è infatti la moglie del papà di Flavio, Michele Stasi, il quale ha sposato la professionista coriglianese in seconde nozze.

Durante gli ultimi concitatissimi giorni della crisi politica che ha interessato l’amministrazione Stasi, la “vertenza De Gaetano” pare sia stata risolta proprio nello studio del dottor Tonino Fusaro, col padrone di casa nell’originale quanto inconsueta veste di mediatore al cospetto del sindaco e del consigliere lui recalcitrante, ma legatissimo al novello ambasciatore di pace.

Presidente in pectore del Mercato ittico  

Dalla travagliata vicenda politica oramai alle spalle alla prossima nomina comunale di Fusaro, il passo pare sia destinato ad essere breve, con ogni probabilità nei prossimi giorni. Dalle indiscrezioni che copiose fuoriescono dal municipio, sembra che il dottor Fusaro sia destinato ad andare a ricoprire la presidenza della società “Meris”, che per conto del Comune di Corigliano-Rossano controlla la gestione del Mercato ittico di Schiavonea.

Il sindaco convoca il commissario Flotta e gli sollecita le dimissioni 

La postazione è attualmente occupata dal dottor Giuseppe Flotta, stimato commercialista rossanese, il quale era stato nominato una decina d’anni addietro dai commissari prefettizi che amministrarono l’ex Comune di Corigliano Calabro.

Giuseppe Flotta

Flotta ricopre la carica di commissario liquidatore della società di gestione interamente controllata dal Comune di Corigliano-Rossano. Lo stato di liquidazione venne dichiarato volontariamente da parte dell’ex Comune di Corigliano ed era finalizzato a coprire le costanti perdite economiche della società e a farla rientrare dai debiti pregressi. Obiettivo centrato dal dottor Flotta. Sì, perché la “Meris” oggi risulta in perdita di soli 12 mila euro, perdita dovuta al fermo attività causato dalla pandemia in atto.

Il bilancio della società, risanata negli anni, è dunque oggi praticamente in sostanziale pareggio dei conti tra uscite ed entrate. Tant’è che nelle prossime intenzioni dell’amministrazione comunale vi sarebbe la revoca dello stato di liquidazione volontaria, per nominare, proprio al posto del liquidatore, il presidente. E non dovrebbe essere affatto il buon Flotta a subentrare a se stesso.

Già. L’attuale liquidatore qualche giorno fa sarebbe stato convocato in municipio dal sindaco Stasi e dal dirigente di settore Danilo Fragale. Col primo cittadino che avrebbe chiesto al professionista di rassegnare le proprie “volontarie” dimissioni al fine d’agevolare le prossime scelte amministrative. 

Una poltrona ben remunerata

E dietro l’angolo vi sarebbe proprio la nomina di Fusaro. Il quale potrebbe essere dapprima nominato in qualità di liquidatore con la stessa indennità economica di Flotta, circa 600 euro mensili, e successivamente, vale a dire una volta revocato lo stato di liquidazione della società, potrebbe andare ad assumere la carica di presidente d’un futuro Consiglio d’amministrazione e con un ingaggio economico ben più consistente, con ogni probabilità più di 1000 euro mensili. direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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