Il piccolo yacht, adesso sotto sequestro da parte della Capitaneria di porto, è affidato al Comune per la rimozione e la custodia

Un’ingombrante presenza che, da qualche giorno, ha creato il “caso”. E più d’una leggenda urbana tra i cittadini di Corigliano-Rossano, fra quelli che si sono imbattuti di persona sulla “cosa”, fotografandola, e quelli che la “cosa” l’hanno vista postata in foto su social e blog locali. Noi sulla “cosa” abbiamo indagato.

Due settimane fa aveva trasportato migranti fino al largo di Crotone  

Quel bel veliero a motore che si trova tuttora arenato sulla spiaggia di contrada Thurio, è giunto fin sul litorale coriglianese dalle stesse acque joniche al largo di Crotone. Proprio in quelle acque era stato abbandonato dal suo equipaggio di scafisti criminali d’origini straniere, che due settimane fa aveva trasportato l’ennesimo gruppo di migranti.

Al largo di Crotone era appositamente naufragato – proprio come a questo tipo di criminali conviene al termine del loro consueto “lavoro” –  e gl’immigrati erano stati poi tratti in salvo dai militari della guardia costiera in forza alla Capitaneria di porto crotonese e dai colleghi della locale guardia di finanza. 

Recupero al largo impossibile per le cattive condizioni del mare 

Col mare alto di queste ultime settimane, alle forze dell’ordine del mare evidentemente non è stato possibile effettuare pure il recupero dell’imbarcazione. Che ha continuato a “navigare” parecchio, dalla costa crotonese a quella coriglianrossanese, spinta e sospinta dalle forti correnti marine. Fino a spiaggiare a Thurio.

S’è arenato col quadro-comandi e il motore ancora accesi 

Quando n’è stata per la prima volta segnalata la presenza, aveva ancora motore e quadro dei comandi accesi. Si tratta d’una barca a vela con motore entrobordo. Adesso è adagiata su d’un fianco sull’arenile. Sul ponte di poppa, resti d’arachidi e un sacchetto di datteri, cibo spesso utilizzato durante le traversate proprio dai migranti. 

Un piccolo yacht da 300 mila euro

La barca è un piccolo yacht di fabbricazione francese, prodotto dalla casa Jeanneau, lungo 14 metri e con più di dieci cabine-posti letto. Ha un motore da 175 cavalli e con ogni probabilità è stato immatricolato nei registri nautici della Turchia. Tale supposizione è suffragata dall’iscrizione a poppa “Bodrum”.

Il suo valore commerciale, da nuovo, s’aggirerebbe intorno alle 300 mila euro, da usato intorno alle 100 mila. Gli scafisti non hanno usato le vele, che sono tutte raccolte. Dallo scafo manca la zattera, di cui era certamente dotato, e alcuni cavi d’ormeggio risultano strappati.

Il sequestro e l’affido al Comune 

La Capitaneria di porto di Corigliano l’ha dichiarato sotto sequestro, affidandone la custodia, e il compito di rimuoverlo dalla spiaggia, al Comune di Corigliano-Rossano. Da fonti comunali abbiamo appreso che la sezione coriglianese della Lega navale italiana ne aveva richiesto la donazione da parte dell’ente, ma che il sindaco Flavio Stasi l’avrebbe negata.

Sembra che le intenzioni dell’amministrazione siano orientate ad acquisire il veliero al patrimonio comunale, al fine di farlo riparare e di metterlo in mostra nel corso di manifestazioni culturali e turistiche a carattere marinaro. direttore@altrepagine.it  

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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