Un medico rossanese e la moglie, sua segretaria, vittime d’atti persecutori, minacce di morte ed estorsione da parte d’un assistito del loro studio

È una storia complessa e perversa quella emersa nelle ultime ore a Corigliano-Rossano. Una storia d’amicizia, poi diventata ossessiva, tra un 36enne rossanese, Emanuele Pasquale Bosco, già noto negli ambienti investigativi, e una coppia di coniugi anch’essa rossanese.

Il marito, E.A.C., di 58 anni, medico di base, e la moglie T.R., di 46, segretaria proprio nello studio del consorte.

Una storia culminata pochi giorni fa in una lunga e circostanziata denuncia da parte della coppia, e infine nell’arresto del loro oramai ex amico. Per reati che vanno dagli atti persecutori all’estorsione, passando per le minacce, anche di quelle molto gravi.

Il giovane era un assistito del medico rossanese. Durante la frequentazione dello studio, era diventato amico dapprima di lei, e poi pure di lui. Poco tempo dopo, l’assistito cominciava però a “pretendere” dalla coppia – e in particolare dalla donna – qualcosa di più d’una semplice amicizia.

Il rifiuto ha scatenato i primi comportamenti assillanti e persecutori nei confronti della coppia. Dallo scorso mese di giugno perseguitava marito e moglie con messaggi WhatsApp, foto, pedinamenti, lettere depositate nella cassetta della posta nel portone di casa delle vittime e non solo, minacce, e due richieste di denaro di 1300 euro.

Il 5 agosto ha danneggiato l’autovettura della donna ch’era parcheggiata vicino allo studio del marito, e il 19 agosto la coppia l’aveva trovato davanti allo studio a bordo della propria autovettura e li avrebbe minacciati: «State attenti ai vostri figli».

Il Commissariato di polizia cittadino

La denuncia è stata raccolta dai poliziotti della Squadra giudiziaria del Commissariato cittadino diretto dal vicequestore aggiunto Cataldo Pignataro. Gl’investigatori dell’ispettore Stefano Laurenzano hanno quindi attivato una frenetica attività di riscontro in merito a quanto dichiarato dal medico e dalla moglie.

Sono stati sentiti numerosi testimoni e visionata una gran mole di filmati delle telecamere di sorveglianza di numerosi esercizi commerciali ed abitazioni private. In alcune di tali riprese compare il giovane rossanese intento a danneggiare l’auto della donna, e a recapitare le lettere minatorie in un magazzino di proprietà dei coniugi perseguitati.

Il Tribunale di Castrovillari

Nel pomeriggio di ieri Bosco è stato arrestato dagli stessi poliziotti che l’hanno indagato, in forza d’una ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Simone Falerno, su richiesta avanzata dal sostituto procuratore Simona Manera. Atti persecutori, minacce – anche di morte – ed estorsione: queste le accuse nei suoi confronti. redazione@altrepagine.it

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