In vari settori della compagine eletta col primo cittadino allignano malumori per impegni “disattesi” o “ribaltati”. Presto potrebbero aprirsi nuovi scenari

È trascorso un mese dalla formale lettera di protesta indirizzata al sindaco Flavio Stasi (foto) da parte di ben cinque consiglieri comunali della sua maggioranza.

Fu una missiva usata a mo’ di grimaldello, col pretesto offerto da un impegno amministrativo disatteso, per aprire una falla nella maggioranza-Stasi. Falla tuttora ben aperta. Già, perché non è passata affatto inosservata la nota data alla stampa un paio di giorni fa da parte del movimento politico “Corigliano-Rossano domani” che vede tra le sue fila tre dei cinque firmatari di quell’“atto di diffida” consiliare all’indirizzo di Stasi:

«Se quel che si vota in Consiglio comunale ha un valore, bisogna immediatamente porre fine a questo caos: immotivato e deleterio».

A distanza d’un mese si torna “alla carica”

A battere ancora una volta chiodo sono Mattia Salimbeni, Rocco Gammetta ed Antonio Cassano, ma la nota reca la firma – e si suppone la condivisione – dell’intero movimento “Corigliano-Rossano domani”, quindi anche del vicesindaco Claudio Malavolta, dell’assessore Giovanni Palermo e degli altri esponenti del movimento che non rivestono ruoli di rappresentanza istituzionale ed amministrativa.

Da sinistra: Salimbeni, Gammetta e Cassano

L’indice accusatore della porzione di maggioranza consiliare resta puntato sulla mancata unificazione degli uffici dell’Area tecnica comunale nel centro storico rossanese e la mancata contestuale creazione dello “sportello al cittadino” nel centro storico coriglianese:

«Si è fatto l’esatto contrario: lo sportello al cittadino non è stato formalizzato e l’area tecnica è stata divisa in tre parti».

“Corigliano-Rossano domani” individua formalmente la responsabilità nel «pressappochismo di una certa burocrazia comunale» che subirebbe «un’amministrazione che ha già tanti problemi»

Malumori e “non condivisione” anche in altri settori della maggioranza

Evidente come la questione amministrativa sollevata si risolva effettivamente in un efficace pretesto che cela in realtà un ben più ampio malessere che investe la maggioranza-Stasi. E che non riguarderebbe solo e soltanto gli esponenti di “Corigliano-Rossano domani” e gli altri due consiglieri che assieme ad essi un mese addietro firmarono la lettera di diffida al sindaco, vale a dire i consiglieri Piersalvino De Gaetano e Biagio Frasca.

I banchi della poco solida maggioranza consiliare

Sì, perché vi sarebbero forti malumori pure in altri “settori” tra gli stessi consiglieri eletti con Stasi. E le frizioni riguarderebbero svariate questioni amministrative disattese quando non addirittura “ribaltate” rispetto agl’impegni assunti dal primo cittadino e dalla sua giunta.

“Dì a nuora perché suocera intenda”

I toni “diplomatici” di Salimbeni, Gammetta, Cassano e degli altri esponenti di “Corigliano-Rossano domani” che si riferiscono alla «burocrazia comunale pressappochista» suonano come il più classico dei “dì a nuora perché suocera intenda”. D’altronde, gli stessi tre consiglieri unitamente a De Gaetano e a Frasca, alla suocera Stasi s’erano già rivolti, ma con palese scarso successo.

In queste ore sono riuniti i capigruppo consiliari per stabilire la data in cui tenere la prossima importante seduta del Consiglio comunale relativa all’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 e del rendiconto finanziario le cui scadenze per legge sono fissate per il prossimo 31 luglio. In quella sede però non s’annuncia alcun “contraccolpo”: la maggioranza dovrebbe arrivarci formalmente compatta.

È dopo che potrebbero aprirsi ben nuovi scenari per Stasi ed i suoi assessori. Talune “gole profonde” negli stessi ambienti di maggioranza lasciano addirittura presagire qualche clamoroso passaggio all’opposizione.

Roba da non scommetterci un centesimo d’euro – quelle microscopiche monetine di bronzo che te le buttano appresso, per intenderci – ancor meno su paventate ipotetiche dimissioni di qualche presunto esponente di giunta “dissenziente”. Il potere, come diceva il più grande belzebù della politica italiana, logora solo chi non ce l’ha… direttore@altrepagine.it

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Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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