I dipendenti comunali Antonio Tufaro e Michele Calvosa sospesi dal servizio per 3 e 6 mesi. Diciotto in tutto gl’indagati

Sono accusati a vario titolo di peculato, concussione, truffa ai danni del Comune e falso ideologico. E stamane la guardia di finanza del Gruppo di Sibari ha notificato agl’indagati un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Simone Falerno, su richiesta del sostituto procuratore Luca Primicerio. Nei confronti del sindaco di Trebisacce, Franco Mundo, 60 anni, assegnato agli arresti domiciliari

e di due dipendenti comunali, Antonio Tufaro, di 55 anni, e Michele Calvosa, di 48, questi ultimi destinatari d’una misura interdittiva che ne prevede la sospensione, rispettivamente per 3 e 6 mesi. Ad altri 15 indagati i finanzieri stamane hanno notificato i relativi avvisi di garanzia.

“Project financing” per i lavori all’autostazione ed illeciti elettorali

L’inchiesta – battezzata “Mayor” (in inglese “Sindaco”) – trae origine dalle intercettazioni telefoniche effettuate dalle fiamme gialle, su disposizione della Procura castrovillarese, nell’ambito di un’altra inchiesta giudiziaria. Quella sulla procedura di gara in project financing relativa all’aggiudicazione del contratto di concessione, di progettazione, costruzione e gestione dell’autostazione di Trebisacce, che già nel marzo del 2020 aveva visto finire sotto indagine Franco Mundo.

In occasione delle ultime elezioni regionali del 28 gennaio 2020 è emersa l’illiceità nella raccolta delle firme necessarie per raggiungere il quorum indispensabile alla presentazione della lista “Io resto in Calabria” a sostegno del candidato a presidente della Regione Pippo Callipo. Il sindaco Mundo, candidato proprio in quella lista, si sarebbe adoperato al fine di reperire un maggior numero possibile di firme, raccogliendo illecitamente, senza la presenza del pubblico ufficiale autenticante le firme stesse, oltre 200 sottoscrizioni d’elettori (alcuni dei quali inconsapevoli), impiegando, solo in un secondo momento, un dipendente dell’ufficio elettorale del Comune per una fittizia autenticazione delle firme.

Dopo le elezioni, Mundo – risultato il primo candidato non eletto – avrebbe individuato e ricercato soggetti compiacenti, ora tutti iscritti nel registro degli indagati, per firmare le dichiarazioni sostitutive d’atto notorio nelle quali i dichiaranti avrebbero attestato falsamente d’avere assistito allo scrutinio delle schede in alcune sezioni dei Comuni di Paola e di Amantea, rappresentandone l’irregolarità; dichiarazioni poi allegate al proprio ricorso, dichiarato però inammissibile dal Tribunale amministrativo regionale della Calabria, e finalizzato ad ottenere il riconteggio dei voti.

Peculato

Per predisporre l’istruttoria necessaria al proprio ricorso elettorale e per ulteriori esigenze esclusivamente personali (anche quelle relative all’esercizio della sua professione d’avvocato), Mundo avrebbe utilizzato in molteplici occasioni l’autovettura del Comune, distraendola dalla prevista destinazione per finalità istituzionali e impiegando illecitamente, quale autista, un dipendente comunale componente del suo staff. Il quale, in assenza di permesso e senza timbrare l’uscita e il rientro, avrebbe indotto il Comune in errore circa la sua presenza sul luogo di lavoro, percependo indebitamente la retribuzione per ore di lavoro non effettuate.

Concussione

Dall’inchiesta emerge pure una vicenda concussiva: il sindaco Mundo, infatti, per favorire un privato che occupava abusivamente una porzione demaniale del torrente Pagliara, avrebbe costretto il direttore dei lavori in corso per conto del Consorzio di bonifica, relativi al rinforzo degli argini del torrente stesso, a deviare il tracciato dei lavori stessi rispetto a quello previsto dal progetto, minacciandolo, tra l’altro, che qualora non l’avesse fatto, lui avrebbe bloccato quei lavori con una propria ordinanza.

I sequestri

Sono tuttora in corso d’esecuzione 26 provvedimenti di sequestro, relativi ad altrettanti lotti, da parte dei carabinieri forestali, proprio per debellare il fenomeno delle occupazioni abusive che insiste prepotentemente sui terreni demaniali del torrente Pagliara. direttore@altrepagine.it

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Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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