Si profila l’ipotesi che il maggiore Levato, già “silurato” dal sindaco Stasi, da qui a poco possa essere trasferito dalla Polizia locale ad altro ufficio.

Lunedì il Consiglio comunale discuterà dell’inchiesta giudiziaria che vede indagato proprio chi aveva preso il suo posto assieme al segretario comunale e ad altri 7 vigili

 

  

 

di Fabio Buonofiglio

Sembra non esservi fine alle vicissitudini lavorative del maggiore Arturo Levato (foto). L’ex comandante della polizia municipale, prima nel solo ex Comune di Corigliano Calabro e poi nel nuovo Comune unico di Corigliano-Rossano, era stato “silurato” senz’avviso e men che meno complimenti una decina di mesi or sono.

 

LA RIMOZIONE DI LEVATO ESEGUITA DAL SEGRETARIO COMUNALE

A rimuoverlo dall’ufficio di comando ci aveva pensato il segretario generale del Comune Paolo Lo Moro, dirigente – tra tanto altro – proprio del Settore Polizia locale.

 

Il massimo dirigente comunale – o dirigente máximo– avendo affidato la reggenza del Comando dei vigili (in attesa dell’espletamento del già bandito concorso per l’assunzione del nuovo comandante, ndr) al maggiore Pietro Pirillo e all’ispettore Fabio Marcello Milione, aveva levato di fatto Levato, il quale attualmente è comunque un ufficiale di polizia giudiziaria dello stesso corpo dei vigili.

 

Lo Moro & Stasi

 

DIETRO LE PORTE, IN MUNICIPIO SI PARLA DI…

Da qui a poco potrebbe però non esserlo più. Qualcuno, infatti, in Municipio, da dietro una porta ha origliato un dialogo tra due importanti voci dell’amministrazione comunale del sindaco Flavio Stasi.

 

Una discussione nel corso della quale si faceva esplicito riferimento al maggiore Levato e ad una sua ipotetica quanto imminente spoliazione dalla divisa che indossa, per essere trasferito ad altro ufficio comunale.

 

L’ORDINE POLITICO PARTÌ DA STASI

D’altronde la sua rimozione da comandante dei vigili non fu certo una decisione organizzativa autonoma del segretario Lo Moro, ma una decisione politica maturata senz’alcun dubbio dal sindaco Stasi. E da Lo Moro eseguita.

 

IL “GRANDE FRATELLO” DI PROCURA E GUARDIA DI FINANZA

Certo né Lo Moro né Stasi potevano prevedere che proprio mentre loro levavano Levato, la guardia di finanza aveva piazzato le telecamere del “grande fratello” nel Comando rossanese dei vigili su disposizione del sostituto procuratore di Castrovillari Flavio Serracchiani, il quale aveva aperto un’inchiesta sulla presunta gestione assai “allegra” di quell’ufficio.

 

E non potevano prevedere, Stasi e Lo Moro, che quest’ultimo sarebbe finito indagato e proprio assieme al duo al quale egli stesso aveva affidato la reggenza del Comando al posto di Levato, vale a dire Pirillo e Milione, unitamente ad altri 6 vigili urbani tutti appartenenti al Comando rossanese.

 

Il maggiore Pirillo

 

IL MAGGIORE PIRILLO INTERDETTO DAL GIUDICE

Pirillo è stato infatti estromesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Biagio Politano, il quale poco meno di due settimane fa ha emesso un provvedimento d’interdizione dal lavoro per tre mesi nei confronti dell’ufficiale. Inquisito per truffa aggravata ai danni dello Stato e fraudolenta attestazione della presenza in servizio, reato che comporta, in caso di condanna, il licenziamento per giusta causa da parte del Comune.

 

LO MORO E I VIGILI ROSSANESI FINITI SOTT’INCHIESTA

L’ispettore Milione e il segretario comunale Lo Moro sono invece accusati entrambi di falso materiale in atto pubblico, e Lo Moro incarna pure le cariche di responsabile della trasparenza amministrativa e d’autorità anticorruzione dell’ente. Con loro sono indagati altri 6 vigili.

 

L’ispettore Milione

 

LA BAZZECOLA DEL CONTRATTO DELL’EX COMANDANTE

Torniamo a Levato. Secondo Stasi e Lo Moro l’ex comandante non avrebbe il profilo professionale d’istruttore direttivo di vigilanza, e proprio per tale presunta inidoneità non sarebbe stato ammesso all’interpello per l’attribuzione delle posizioni organizzative comunali.

 

Paradossale. Sì, perché per tanti anni Levato ha comandato i vigili urbani nell’ex Comune di Corigliano Calabro prima e in seguito in quello di Corigliano-Rossano.

 

Il comandante dei vigili, infatti, è stato fatto fuori in forza del tipo di rapporto contrattuale attraverso il quale l’ex Comune di Corigliano lo assunse, ch’è quello di “Funzionario amministrativo contabile” avendo egli partecipato al concorso pubblico di “Comandante di Polizia municipale e/o Funzionario amministrativo contabile”.

 

Bazzecole. Il contratto si può cambiare in qualsiasi momento, così come proprio l’amministrazione Stasi ha fatto all’occorrenza con altri dipendenti comunali.

 

L’OPPOSIZIONE CONSILIARE CHIEDE LUMI

Frattanto, nella seduta del Consiglio comunale convocata per lunedì prossimo 31 maggio, i gruppi politici d’opposizione hanno chiesto e ottenuto che all’ordine del giorno venisse inserito un punto di discussione relativo all’inchiesta giudiziaria in corso.

direttore@altrepagine.it

 

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Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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