di Fabio Buonofiglio

Leggendo qua e là su Internet, c’imbattiamo in una delle consuete, prolisse ed oramai proverbiali excusatio non petita del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi (foto). Tra i temi snocciolati nella (para)noia del suo sabato del villaggio, che col Poeta di Recanati ha ben poco a che spartire, quello dei pubblici concorsi comunali.

 

Scrive, Stasi: «Da tempo ormai il tentativo è quello di scoraggiare tanti ragazzi e ragazze onesti, preparati e senza raccomandazione, cercando di fargli capire che “tanto è sempre uguale”, ovvero che non ci sia trasparenza e meritocrazia, invece a Corigliano-Rossano l’unico modo per vincere un concorso è quello di studiare più degli altri».

 

Tra coloro che hanno studiato più degli altri, c’è l’ingegnere Giuseppe Stumpo, da tanti anni amico, già coinquilino ai tempi universitari in quel di Cosenza e da qualche mese pure compare del sindaco Stasi il quale gli ha fatto da testimone di nozze.

Il primo cittadino, però, sgarbatamente, non coglie pubblicamente l’occasione per formulargli gli auguri, considerato che è proprio di pochissimi giorni fa la notizia che Stumpo s’è aggiudicato il posto messo a concorso dal Comune per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato in qualità di digital manager dell’ente.

 

Probabilmente al primo cittadino ha dato fastidio che qualche giornale – uno a caso – ne abbia dato la lieta notizia, ma qui iure suo utitur neminem laedit, brocardo valente a dire che chi esercita un proprio diritto non fa male a nessuno, e il diritto di cronaca per noi vige pure sotto il regime di Stasi, perciò continuiamo ad esercitarlo allo stesso modo in cui l’esercitavamo quando a Corigliano e a Rossano amministravano i sindaci del passato.

 

Stasi, evidentemente, è avvezzo soltanto alle interviste senz’alcuna domanda, quelle in cui il cronista è il manovale addetto a tenergli il microfono mentre lui parla di quel che vuole e come vuole, o con le domande che non domandano un bel nulla.

Noialtri siamo diversi, né migliori né peggiori, ma diversi. Per cui, se e quando il sindaco Stasi vorrà (i nostri indirizzi li conosce tutti), la testata giornalistica AltrePagine sarà lieta di poter intervistarlo, basterà bussare e gli sarà aperto, noi siamo sempre qui. 

 

Già, perché alla saccenza espressa nella pur dovuta precisazione a una giornalista di un’altra rispettabilissima testata, lei “colpevole” d’avere interpretato male un’ordinanza del Tribunale amministrativo regionale, se dal Comune si replica che «Il diritto amministrativo è pratica ostica per chi non ne ha le competenze», si può facilmente ribattere.

Sì: il diritto amministrativo è pratica ostica, ma assai più ostica per l’esperto avvocato amministrativista cui Stasi e la sua giunta si sono affidati – spendendo circa 50 mila euro dal portafoglio dei cittadini – per uscire con le ossa rotte tanto dal Tar quanto dal Consiglio di Stato.

Ed è un fatto assai recente, questo. O no?!

direttore@altrepagine.it

 

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