La causa persa definitivamente – e malamente – contro l’impresa “Spezzano” è costata già 50 mila, ma la spesa per il Comune potrebbe diventare milionaria…

 

 

di Fabio Buonofiglio

Dopo la Caporetto al Tribunale amministrativo regionale della Calabria sull’oramai nota vertenza “Spezzano”, il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi commentò privatamente la nostra cronaca: «Questa è una vicenda politica, non legale, i 20 mila euro (il costo complessivo della causa persa al Tar, ndr) sono una pisciata, se devo fare 20 cause ne faccio 21»È questo dunque l’assai “nobile” Stasi-pensiero sui soldi, non quelli del proprio portafoglio bensì quelli dei cittadini di Corigliano-Rossano, della comunità che l’ha eletto sindaco per amministrare la cosa pubblica, la cosa di tutti, non la sua propria.

 

Il senso è: “ci piscio sopra”. Già. Ora però è tempo di “fare i conti” complessivi per vedere quanto è costato al Comune, e quindi alle tasche dei cittadini di Corigliano-Rossano, questo temerario gioco d’azzardo giudiziario condotto con ignoranza e presunzione d’inesistenti “ragioni” – lo affermano i giudici – fino all’ultimo grado di giudizio dinanzi al Consiglio di Stato.

 

È presto detto. Al Tar 18 mila euro per l’incarico professionale corrisposti all’avvocato Valerio Zicaro del foro di Cosenza, più 2 mila euro per la rifusione delle spese legali di lite, più le annesse accessorie spese dell’imposta sul valore aggiunto e del contributo per la cassa previdenziale da corrispondere all’avvocato della vincente controparte. Per un totale, appunto, d’oltre 20 mila euro.

 

 

Lo stesso avvocato Zicaro era stato poi re-incaricato dal sindaco Stasi e dalla sua giunta, al fine di redigere, presentare e discutere il ricorso del Comune al Consiglio di Stato! 

Al secondo ed ultimo round dei pugili suonati addirittura per un ingaggio più “leggero”: 14 mila e 600 euro, cui il Comune ovviamente ha dovuto aggiungere l’oneroso costo d’iscrizione della causa, pari a 9 mila euro.

 

A riproporsi all’amministrazione per ricorrere al Consiglio di Stato era stato proprio Zicaro, attraverso una nota dello scorso 29 maggio richiamata nella delibera con la quale la giunta Stasi aveva deciso di rinominarlo, rinnovandogli così la fiducia nonostante al Tar avesse perso la causa ed assai malamente: «L’avvocato Zicaro evidenziava, con dovizia di particolari, tanto la nullità della sentenza, quanto, nel merito, la abnormità, la illegittimità e la contraddittorietà della stessa e, pertanto, ne riteneva doverosa la impugnazione, sia in punto di rito che in punto di merito».

 

 

La Waterloo definitiva del Comune sulla causa persa ha comportato ulteriori 4 mila euro per le spese di giudizio oltre l’ammontare degli accessori di legge previsti. S’arriva così a 50 mila euro. Con l’impresa Spezzano che certamente presenterà un altro conto che potrebbe essere assai più salato per le tasche dei cittadini.

 

Vale a dire quello relativo al risarcimento dei danni subiti in conseguenza della revoca del Comune in autotutela dell’appalto per la manutenzione della pubblica illuminazione nell’area urbana coriglianese, che l’impresa s’era aggiudicato nel 2017. E lì si potrebbe arrivare alla milionata d’euro. Una bella “pisciata”, per dirla alla Stasi.

 

Chissà come la pensano i suoi 74 mila «cari concittadini» epurati i suoi assessori, i consiglieri comunali della sua maggioranza, e la sua sempre più esigua tifoseria dello Stadio comunale “Stefano Rizzo”?

direttore@altrepagine.it

 

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