Tre dei quattro parlamentari M5S di Corigliano-Rossano e della Sibaritide sono orientati a negare la fiducia a Draghi

 

 

di Fabio Buonofiglio

Questa mattina abbiamo telefonato un amico, un compagno coriglianese, un uomo perbene e un residuato di sinistra, il quale da anni autolesionisticamente s’ostina ancora a rinnovare la tessera del suo Partito democratico da anni incamminato a destra. Forse sadicamente, gli abbiamo fatto notare come si sia avverata una sinistra profezia, ma facile facile, che lui e diversi altri come lui non avrebbero mai messo in conto, almeno “formalmente”. Già: il Pd normalmente al governo assieme a Forza Italia e alla Lega

 

in un gabinetto presieduto dal nuovo “banchiere di Dio”, e se non proprio di Lui certamente di qualche santo assai potente sulla faccia della terra. Del nostro interlocutore abbiamo colto tutto l’imbarazzo, abbiamo persino visto che ha allargato le braccia benché non fossimo in modalità videochiamata.

 

Comunque, questo governo a tutta destra con tutti dentro, nella sua logica appare equilibrato, con metà dei suoi ministri tecnici al servizio della finanza mondiale e l’altra metà politici tirapiedi della stessa finanza globale. Voluto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il quale, avendo insistito pure il 10 febbraio di quest’anno nell’inaccettabile equiparazione storica dei morti delle foibe coi morti dell’olocausto e della Resistenza al nazifascismo, proprio nell’80° anniversario dell’invasione nazifascista della Jugoslavia, non rispettando la storia d’Europa e dell’Italia (LEGGI: I morti? Non sono tutti uguali: insegnatelo ai giovaniallo stesso modo in cui s’equiparassero le morti di Piersanti Mattarella e di Stefano Bontate, non merita rispetto neppure nelle sue scelte politiche.

 

Sa sinistra verso destra, i parlamentari locali del M5S Sapia, Forciniti, Abate e Scutellà

 

Il varo del governo presieduto da Mario Draghi mette in crisi – a scoppio ritardato – il Movimento 5 Stelle e in particolare la nutrita rappresentanza parlamentare di Corigliano-Rossano e della Sibaritide.

 

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto telefonicamente l’amico deputato Francesco “Ciccio” Sapia. Il quale, pur non facendo mistero d’essere orientato a negare il proprio voto di fiducia a Draghi ed ai suoi ministri, ci ha detto: «Non è un mistero per nessuno che io abbia votato tre volte contro il mio governo Conte, e che abbia presentato una mozione di sfiducia contro il ministro della Salute Roberto Speranza la cui presenza è confermata in questo governo. Mercoledì il presidente del Consiglio dei ministri ci consegnerà il testo delle proprie linee programmatiche di governo, il mio voto lo conoscerete giovedì quando il governo si presenterà alla Camera per ottenerne la fiducia».

 

Se Sapia fa il “diplomatico”, il suo collega Francesco Forciniti su Facebook è decisamente caustico: «Non so se la frittata è fatta, oppure se il Movimento fa ancora in tempo a rovesciare il tavolo e a risparmiare all’Italia l’umiliazione di questo immondo governo della restaurazione. Ma so che dovrebbe almeno provarci con tutte le sue forze. Io farò la mia parte, e ovviamente voterò contro la fiducia, perché dentro questo governo c’è tutto quello che ho sempre combattuto in dieci anni di attivismo politico: il signore delle privatizzazioni e dell’austerità, imbarazzanti protagonisti della stagione delle leggi ad personam, e più o meno tutti i partiti che si sono mangiati questo Paese negli ultimi trent’anni. E soprattutto, non c’è il Movimento 5 Stelle».

 

Gli fa eco, sempre su Facebook, la senatrice Rosa Silvana Abate: «Questa mattina ho inviato, unitamente ad alcuni colleghi, una mail al capo politico, al comitato di garanzia e al garante del M5S per segnalare che la previsione del quesito posta nella consultazione dell’11 febbraio 2021 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo governo. Non c’è il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’Ambiente oggetto del quesito. Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione con un quesito in cui sia chiara l’effettiva portata del ministero e che riporti la composizione del governo. È evidente che, in assenza di riscontro, al fine di rispettare la maggioranza degli iscritti che hanno espresso altra indicazione, il voto alla fiducia deve essere “No”».

 

La parlamentare rossanese Elisa Scutellà in uno scatto di pochi giorni fa con l’oggi ex presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte

 

Sempre su Facebook solitamente è assai ciarliera, ma in queste ore assai silenziosa la deputata Elisa Scutellà. La quale, secondo alcune nostre fonti accreditate, non sarebbe affatto in crisi sul da farsi: lei sì, sarebbe orientata a votare la fiducia a Draghi, come sollecitato agli stessi parlamentari pentastellati dal predecessore, il professor Giuseppe Conte indicato proprio dal M5S come capo del loro primo governo con la Lega e del secondo col Pd.

 

Oggi il Paese Italia può dirsi davvero infetto, e molto più che di Coronavirus. Serve perciò un vaccino, e subito, contro questo governo!

direttore@altrepagine.it

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