L’ordinanza “anti-covid” del sindaco Stasi non è condivisa da diversi consiglieri della sua maggioranza. L’opposizione lancia il suo guanto di sfida al primo cittadino

 

 
di Fabio Buonofiglio

Le ripetute ordinanze del sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi di tenere chiuse le scuole cittadine a dispetto della riapertura decisa dal Governo nazionale, atti dichiarati illegittimi dalla giustizia amministrativa con la condanna del Comune alle spese legali e processuali sostenute da quanti li hanno impugnati, riportano nero su bianco motivazioni capestro riguardanti un’indimostrata e indimostrabile incidenza epidemiologica del Covid-19 negl’istituti scolastici. Mal celano però un bubbone.

 

Che va dal generale mancato adeguamento degli edifici scolastici alle misure di prevenzione anti-Covid, al mancato reperimento di nuovi spazi che siano idonei ad ospitare scolari, insegnanti e personale scolastico, fino alle croniche insufficienze degl’impianti di riscaldamento delle aule mai seriamente affrontate dall’amministrazione comunale.

 

Qualora Stasi stamane avesse permesso l’ingresso nelle aule agli scolari, infatti, sarebbe stato travolto dalle proteste per il freddo. E questo solo per fare un esempio. Ha preferito, quindi, trincerarsi dietro le oramai note “motivazioni” epidemiologiche, già sbugiardate dai giudici. E non solo da questi.

 

La maggioranza consiliare del sindaco Stasi

 

Già, perché la decisione monocratica di Stasi non vede affatto condivisione politica da parte della maggioranza che lo sostiene in Consiglio comunale. Se è vero che stamane tre consiglieri – Cesare Sapia, Pietro Mingrone ed Isabella Monaco – hanno pubblicamente esternato tale condivisione attraverso una nota stampa diffusa a mo’ d’atto di difesa di Stasi, è altrettanto vero che almeno altri tre loro colleghi da tempo non condividono le ordinanze del sindaco, affidandone le relative considerazioni a Facebook. È il caso dei consiglieri Liliana Zangaro e Biagio Frasca. E pare che il loro pensiero sia condiviso, pur senz’alcuna pubblica esternazione, dalla loro collega Alessia Alboresi come pure da altri.

 

Le opposizioni consiliari, invece, in modo quasi compatto (fa eccezione il solo consigliere del Partito democratico Aldo Zagarese) lanciano a Stasi il guanto di sfida, invitando il sindaco a recarsi insieme a loro a verificare lo stato in cui versano gli istituti scolastici. E mentre tiene banco l’arroventata polemica politica, succede tant’altro.

 

Nella sede comunale della Protezione civile a diversi insegnanti sono stati inseriti nelle narici dei tamponi vaginali, con conseguente abbondante sanguinamento

 

Stamane, nel plesso di scuola primaria “Marilena Amerise” allo Scalo coriglianese sono arrivati dei container, scaricati da un’auto-gru, che dovrebbero essere sistemati nel cortile dell’istituto scolastico al fine d’allargarne gli spazi (nella foto in apertura). Ma già c’è un problema. Per un errore di progettazione – pare da parte degl’ingegneri del Comune – le misure delle basi che dovrebbero reggere le strutture modulari prefabbricate non coincidono con le misure delle strutture stesse.

 

Un altro fatto assai singolare riguarda invece la campagna d’indagine epidemiologica, su base volontaria, avviata qualche giorno fa dal Comune su insegnanti e personale scolastico cittadini. Invitati a sottoporsi al tampone rinofaringeo nei locali della Protezione civile comunale, molti di essi tra le giornate di ieri ed oggi, una volta effettuato il test, subito dopo hanno accusato abbondante sanguinamento nasale. Pare, infatti, che nello stock di tamponi forniti al Comune vi siano molti tamponi vaginali, di quelli usati per il pap test per intenderci, e quindi di dimensioni anatomiche consistentemente più grandi rispetto al naso…

direttore@altrepagine.it

 

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