Annullati gli arresti domiciliari nei confronti dell’avvocato Carlo Cardile

 

 

di Fabio Buonofiglio

Trent’anni di carcere diviso sette. A tanto ammonta il “conto” motivatamente presentato stamane dal pubblico ministero Luca Primicerio, al termine della propria requisitoria nei confronti dei primi 7 tra i complessivi 49 imputati della maxi-inchiesta sui colletti bianchi di Corigliano-Rossano e del resto del comprensorio della Sibaritide. Accusati di truccare le aste giudiziarie nello stesso Tribunale di Castrovillari che oggi li vede alla sbarra. I 7 vengono giudicati – per come da loro stessi richiesto – col rito abbreviato da parte del giudice per l’udienza preliminare Lelio Festa.

 

L’inchiesta White collar (colletto bianco, appunto), era durata due anni e la scorsa estate aveva fatto emergere la lunga serie di presunti illeciti relativi alla gestione delle aste giudiziarie, ad opera di noti avvocati e commercialisti di Corigliano-Rossano e non solo, in combutta con spregiudicati imprenditori della città jonica e della Sibaritide. Un vero e proprio “terremoto” giudiziario, dunque.

 

Vediamo ora le richieste di condanna del pm Primicerio:

 

nei confronti di Giuseppe Andrea Zangaro, 44 anni, dipendente del Comune di Corigliano-Rossano con funzione di cancelliere nell’ufficio del Giudice di pace coriglianese, dallo scoppio dell’inchiesta sospeso da parte del Comune (difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Paolo Oranges del foro di Castrovillari), sollecitata al gup Festa la pena di 10 anni e sei mesi di reclusione; per Giorgio Alfonso Le Pera, 49 anni, agronomo, (difeso dall’avvocato Giovanni Scatozza del foro di Castrovillari), 3 anni; per Carmine Placonà, 50 anni, imprenditore (difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Sammarro del foro di Castrovillari), 2 anni e nove mesi; per Alfonso Cesare Petrone, 61 anni, avvocato (difeso dalla collega Gisella Santelli del foro di Castrovillari), 2 anni e sei mesi; per Luisa Faillace, 41 anni, avvocato (difesa dai colleghi Luca e Michele Donadio del foro di Castrovillari), 4 anni e cinque mesi; per Giovanni Romano, 54 anni, commercialista (difeso dagli avvocati Antonio Pucci del foro di Castrovillari ed Enzo Belvedere del foro di Cosenza), 3 anni e nove mesi; per Antonio Guarino, 55 anni, imprenditore (difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo del foro di Castrovillari), 2 anni e otto mesi.

 

Andrea Zangaro

 

Dei 7 imputati, 6 sono attualmente sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari mentre Romano dallo scorso 2 novembre è tornato libero. Stamane in udienza erano presenti soltanto Zangaro, Le Pera e Romano. Sono state svolte pure le prime due arringhe difensive, da parte degli avvocati Pucci e Belvedere nell’interesse del loro assistito Giovanni Romano. I legali del commercialista coriglianese ne hanno motivatamente ed appassionatamente sollecitato l’assoluzione. Il processo nei confronti dei 7 si concluderà, con la sentenza, il prossimo 27 gennaio. 

 

Alfonso Petrone

 

Stamane, frattanto, la sesta sezione della Corte di Cassazione ha annullato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti dell’indagato Carlo Cardile, 50enne avvocato coriglianese nonché giudice onorario nel Tribunale di Crotone. Il professionista è difeso dall’avvocato Ettore Zagarese del foro di Castrovillari.

direttore@altrepagine.it

 

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