di Fabio Buonofiglio

Un nuovo fatto assai singolare, a Corigliano-Rossano, investe l’amministrazione comunale del sindaco Flavio Stasi, eletto primo cittadino 15 mesi fa. Com’è oramai noto, da qualche tempo il Comune ha bandito una serie di concorsi pubblici finalizzati alla prossima assunzione nell’ente di nuovo personale per svariate mansioni, che dovrà sopperire all’attuale grave carenza d’organico, resa ancor più grave da una consistente serie di pensionamenti avvenuti di recente e da altri che matureranno da qui a breve.

 

Tra i dipendenti attualmente in organico al Comune, v’è pure la madre dello stesso sindaco Stasi, la ragioniera Lidia Gradilone (foto). La quale, a quanto pare, avrebbe già i requisiti per il proprio pensionamento dopo anni d’onesto servizio nell’ex Comune di Rossano prima e adesso nel Comune di Corigliano-Rossano. Meritoriamente, però, la signora Lidia, è rimasta a servire “la patria” oggi governata dal proprio amato figlio Flavio. Apprezzabile, non c’è che dire.

 

Il segretario comunale Paolo Lo Moro

 

Purtuttavia, benché non vi sia nulla d’ostativo sotto l’aspetto amministrativo, è sotto il profilo politico che appare davvero inopportuna la determinazione (la numero 39 dello scorso 29 ottobre) assunta dal dirigente del Settore Risorse umane ed informatizzazione, che risponde al nome del segretario generale del Comune Paolo Lo Moro, attraverso la quale proprio alla signora Gradilone viene affidato un incarico di responsabilità e proprio nell’ambito dei pubblici concorsi indetti dal Comune.

 

Lo Moro, infatti, si determina “di incaricare, per l’anno 2020, la dipendente Lidia Gradilone, Cat. C., della responsabilità relativa al procedimento complesso della istruzione delle istanze di concorso, per le procedure bandite dal servizio Organizzazione e gestione delle risorse umane del Settore Risorse umane ed informatizzazione, in un momento particolare per il servizio suddetto che ha proceduto alla indizione di copiose procedure concorsuali alla luce del complesso processo di fusione ancora in itinere nonché come conseguenza diretta della normativa vigente in materia pensionistica, c.d. quota 100, che di fatto ha determinato grave carenza di risorse umane in tutti i settori dell’Ente con rischio concreto di paralisi dell’azione amministrativa. La presente determinazione viene trasmessa alla dipendente, al Signor Sindaco, nonché agli uffici di competenza”.

 

La sede municipale di Palazzo Garopoli

 

Non sarebbe opportuno che il sindaco, tanto formalmente quanto informalmente, si tenesse e tenesse la propria famiglia lontano da ogni aspetto delle procedure concorsuali in atto nel Comune? Nella giornata di ieri, frattanto, il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sull’emergenza Coronavirus, salvo alcune eccezioni, ha sospeso le procedure concorsuali pubbliche in atto, ma in costanza dell’incarico di responsabilità affidatole, la dipendente comunale Gradilone vedrà comunque la sua busta paga più ricca. 

direttore@altrepagine.it

 

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