Il primo cittadino invita il dirigente Amica a dimettersi. Ma se vuole la sua testa dovrà cacciarlo, e spiegare il perché…

 

 

di Fabio Buonofiglio

Emerge uno dei motivi che nel primo pomeriggio di ieri avrebbe spinto il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi a chiedere la rimozione del post propagandistico di giornata a quel dipendente comunale politicamente suo fedelissimo e col cronico vizietto di Facebook durante l’orario di lavoro. Il nullafacente o “gran lavoratore”, storico attivista sindacale, fedelissimo a Stasi come alla filosofia del compagno tu lavori ed io magno, aveva postato sulla pagina Facebook del MinCulPop di marca stasiana (per chi non conoscesse l’acronimo, si tratta del Ministero della Cultura Popolare durante il ventennio fascista) tale nobile pensiero:

 

«Con quest’amministrazione chi sbaglia paga, non ci sono intoccabili», in riferimento all’indiscrezione che proprio da ieri mattina circola negli ambienti comunali circa l’imminente rimozione dal proprio incarico dell’ingegnere Francesco Amica, il dirigente esterno, vale a dire non dipendente del Comune bensì nominato di fiducia dallo stesso sindaco Stasi (nella foto uno a fianco all’altro) per guidare i settori “Ambiente ed energia” e “Reti e manutenzione” e che ora lo stesso Stasi vorrebbe licenziare. Già, ma perché il sindaco avrebbe richiesto al proprio zerbino di cancellare quel post da Facebook?

 

È presto detto: per motivi d’opportunità, anzi di becero opportunismo. Sì, perché nella mattinata di ieri, a quanto pare, Stasi avrebbe chiesto al dirigente Amica di scrivere e protocollare le proprie dimissioni, in modo tale che possa avere le mani libere lui dall’“imbarazzo” (sic!!!) di dovere lui scrivere e firmare un provvedimento di rimozione dall’incarico. Richiesta di fronte alla quale Amica avrebbe risposto picche. Perché il dirigente non avrebbe la benché minima intenzione d’andarsene di “propria spontanea volontà”, bensì di farsi cacciare dal sindaco. Che dovrà fornire (bontà sua) una qualche motivazione di supporto al proprio utilitaristico motivo politico.

 

Che è quello d’offrire un capro espiatorio a quell’opinione pubblica inviperita sul “caso” dell’acqua “contaminata” che scorre dai rubinetti nelle abitazioni dei cittadini residenti nella popolosa frazione marina di Schiavonea che hanno già presentato varie denunce, alcune direttamente in Procura a Castrovillari, altre nelle caserme di carabinieri e guardia di finanza che le hanno già trasmesse ai magistrati della stessa Procura.

 

Un anno fa Stasi entusiasmava la folla accalcata ad ascoltarlo in piazza. Oggi invece…

 

Che i formali provvedimenti “tecnici” del dirigente Amica non abbiano avuto la politica spinta propulsiva e l’avallo del sindaco Stasi e dei suoi assessori, a una favoletta del genere non abboccherebbe neppure il più ingenuo dei poppanti. Amica non si dimetterà, dunque. E se verrà cacciato, nella giunta Stasi s’aprirà di sicuro una suicida crisi politica con quegli assessori che non condividono un tale eventuale atto, che si sommerebbe alla crisi di scollamento in atto già da mesi con quel 73% d’elettorato che con enorme entusiasmo aveva riposto fiducia in questo sindaco, soltanto poco più d’un anno fa.

direttore@altrepagine.it

 

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