Ai giudici del Tribunale campano il vaglio delle posizioni dell’avvocato Cardile e dell’impiegato pubblico Zangaro. Torna libero il commercialista Anania

 

 

di Fabio Buonofiglio

Passa alla competenza dei giudici del Tribunale di Salerno un troncone dell’inchiesta White collar (colletto bianco) sull’ipotizzata associazione per delinquere finalizzata a truccare le aste giudiziarie nel Tribunale di Castrovillari emersa dalle indagini della Procura della stessa città del Pollino, che vede indagate complessivamente 48 persone tra noti professionisti, imprenditori ed impiegati pubblici tra Corigliano-Rossano, Castrovillari e Cassano Jonio.

 

Il motivo risiede nel coinvolgimento dell’avvocato 50enne Carlo Cardile, il quale svolge pure e funzioni di giudice onorario nel Tribunale di Crotone, appartenente al distretto di Corte d’appello di Catanzaro come il Tribunale di Castrovillari. I cui giudici, per questo motivo, non potrebberlo eventualmente giudicarlo.

 

Il giudice per le indagini preliminari di Castrovillari Carmen Ciarcia, infatti, una volta venuta a conoscenza del fatto che Cardile svolge le funzioni giudiziarie onorarie a Crotone, s’è dichiarata incompetente e ha trasmesso gli atti all’ufficio del giudice per le indagini preliminari di Salerno. E il gip salernitano, letti gli atti d’indagine, ha ritenuto di dover applicare nei confronti di Cardile la misura cautelare degli arresti domiciliari, diversamente dal gip Ciarcia il quale l’aveva mandato in carcere. Nel frattempo, nei confronti dello stesso Cardile si sono pure pronunciati i giudici del Tribunale del Riesame di Catanzaro, cui il suo difensore, l’avvocato Ettore Zagarese, aveva presentato ricorso. E pure il collegio giudicante della libertà l’ha assegnato ai domiciliari.

 

L’avvocato Francesco Paolo Oranges

 

L’eventuale destino processuale di Cardile in quel di Salerno coinvolge un altro coindagato – il principale tra gl’indagati perché ritenuto promotore e capo della supposta associazione a delinquere – vale a dire il 44enne Giuseppe Andrea Zangaro, impiegato del Comune di Corigliano-Rossano in servizio nell’ufficio del Giudice di pace di Corigliano, difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Paolo Oranges.

 

Per quattro capi d’imputazione tracciati dal sostituto procuratore di Castrovillari Luca Primicerio, che accomunano Cardile e Zangaro, dovranno infatti eventualmente giudicare Zangaro gli stessi giudici giudici salernitani. Per quei quattro capi d’imputazione nei confronti di Zangaro il gip di Salerno aveva confermato la misura cautelare carceraria. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha invece annullato la misura carceraria sostituendola con gli arresti domiciliari. Zangaro è ai domiciliari da questo pomeriggio.

 

Torna invece libero, dopo due settimane di arresti domiciliari, il 51enne commercialista rossanese Vincenzo Anania, difeso dagli avvocati Tatiana Novello e Daniele Torchiaro: al professionista indagato nelle scorse ore è stata infatti notificata la relativa ordinanza d’annullamento della misura cautelare disposta dai giudici del Riesame catanzarese.

direttore@altrepagine.it

 

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