Vertenza-Spezzano: la giunta comunale ha confermato il legale che ha perso malamente al Tar

 

 

di Fabio Buonofiglio

L’avevamo anticipato ieri. Ma oggi, con la pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di Corigliano-Rossano della delibera di giunta numero 108 di venerdì 19 giugno scorso, la notizia è ufficiale. L’amministrazione comunale del sindaco Flavio Stasi e dell’assessora agli Affari legali Anna Maria Turano (nella foto) ha infatti deciso di ricorrere al Consiglio di Stato, per quello che sarà il definitivo giudizio sulla vertenza che dalla fine d’ottobre dell’anno scorso contrappone l’ente pubblico all’impresa che per esso detiene uno degli appalti più importanti e grossi, quello della manutenzione della rete elettrica pubblica nell’area urbana coriglianese. Un appalto da 24 milioni d’euro e della durata di 15 anni, aggiudicato nel 2017, a seguito della gara indetta dall’ex Comune di Corigliano Calabro, all’impresa dell’ingegnere Luigi “Gino” Spezzano, noto e potente imprenditore del luogo.

 

Il contratto d’appalto era stato contestato e revocato in autotutela dal Comune. Il titolare dell’impresa era ricorso alla giustizia del Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro. E dalla causa, con la pubblicazione della sentenza avvenuta lo scorso 26 maggio, l’amministrazione comunale ne era uscita con le ossa rotte e con una spesa legale d’oltre 20 mila euro, ovviamente a carico dei cittadini-contribuenti di Corigliano-Rossano. Così, l’atto di revoca dell’appalto, firmato dal dirigente comunale del Settore Energia Francesco Amica il quale aveva ricevuto l’input politico di Stasi & Turano, s’è rivelato un temerario gioco d’azzardo coi soldi della collettività amministrata, a leggere la motivata sentenza dei giudici del Tar – della quale ieri abbiamo riportato alcuni stralci assai eloquenti – che hanno dato torto marcio a Stasi & Turano ed al legale dagli stessi scelto per rappresentare in giudizio il Comune, l’avvocato Valerio Zicaro del foro di Cosenza, solo lui costato ai cittadini ben 18 mila euro.

 

 

La “novità” – adesso ufficiale – AltrePagine l’aveva anticipata ieri. Sarà infatti lo stesso avvocato Zicaro a rappresentare il Comune al Consiglio di Stato, a Roma, stavolta per un ingaggio di 14 mila e 600 euro, cui l’amministrazione comunale deve aggiungere l’oneroso costo d’iscrizione della causa – 9 mila euro – dinanzi alla suprema magistratura amministrativa che prossimamente si pronuncerà in modo definitivo nella faccenda politico-legale. A riproporsi all’amministrazione per ricorrere al Consiglio di Stato è stato lo stesso avvocato Zicaro, attraverso una nota dello scorso 29 maggio richiamata nella delibera con la quale la giunta Stasi ha deciso di rinominarlo, rinnovandogli così la fiducia nonostante egli al Tar abbia perso la causa assai malamente: «L’avvocato Zicaro evidenziava, con dovizia di particolari, tanto la nullità della sentenza, quanto, nel merito, la abnormità, la illegittimità e la contraddittorietà della stessa e, pertanto, ne riteneva doverosa la impugnazione, sia in punto di rito che in punto di merito». Non resta che sperare che il gioco di roulette cui si sono appassionati Stasi & Turano non sia una roulette russa. Dove a perdere la testa sono loro due, ma a perderci i soldi sarebbero i cittadini di Corigliano-Rossano. Auguri.

direttore@altrepagine.it

 

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