di Rossana Lucente 

È andato in onda ieri sera su Raiuno il film “Per tutti i soldi del mondo” di Ridley Scott ispirato alla vicenda del rapimento di John Paul Getty III, nipote del magnate petroliere Jean Paul Getty. La Calabria, luogo del covo del giovane ereditiere e di santuari magnogreci, diventa paradossalmente oggetto d’interesse per il capostipite Getty, noto anche come collezionista d’arte.

 

Passando dalla fiction alla realtà, negli anni Settanta furono trafugati migliaia di reperti dal Timpone Motta di Francavilla Marittima (foto in alto), esposti nelle collezioni estere tra cui quelli nelle vetrine del Jean Paul Getty Museum di Malibu, e restituiti al Museo archeologico della Sibaritide con una cerimonia svoltasi il 13 dicembre del 2001.

 

 

Con i pezzi più significativi venne allestita una mostra dal titolo “Offerte alla dea di Francavilla Marittima da Berna e da Malibu”. Tra i reperti, datati VIII e VI secolo a.C., spiccavano la ceramica attica e corinzia, frammenti della dama sibarita e una statuetta della dea Athena. Alla manifestazione, tenutasi al Museo archeologico della Sibaritide, era presente anche il professor John Papadopulos del Museo Jean Paul Getty di Malibu.

redazione@altrepagine.it

 

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