di Fabio Buonofiglio

Il sostituto procuratore di Castrovillari Angela Continisio nei giorni scorsi ha firmato il decreto di restituzione di “Fattorie”, “Bioagricola” e “Cantine Novelli” dell’ex notissimo gruppo imprenditoriale dell’Umbria “Novelli”, alla curatela del fallimento calabrese di “Alimentitaliani” che fu dei potenti imprenditori Greco di Cariati. Già, perché concluse le indagini preliminari a carico dei fratelli Saverio e Cataldo Greco, nei confronti dei quali la Procura s’appresta a chiedere il rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta in concorso tra loro

 

«è venuto meno – scrive il magistrato – il pericolo di dispersione delle informazioni contabili delle tre società distratte». A disporre il sequestro preventivo con un decreto d’urgenza, agl’inizi di marzo del 2018, era stata la stessa Procura di Castrovillari (sigilli giudiziari poi convalidati dal giudice per le indagini preliminari dello stesso Tribunale), che era insospettita da alcune strane operazioni. Alla vigilia della prima richiesta di concordato preventivo per “Alimentitaliani” (società cui erano stati ceduti al prezzo d’un solo euro gli asset del gruppo ex Novelli e poi fallita nel giro d’un anno), Saverio Greco aveva infatti scorporato le tre società ricche, cedendole al fratello Cataldo Greco (per il 90% come amministratore della “Poderi Greco Tommaso” e per il restante 10% come persona fisica). Un’operazione “di famiglia”, dunque, per la quale i due fratelli avevano pattuito un corrispettivo di 340 mila euro, mai versato. E così sul caso s’erano accesi i fari della Procura castrovillarese, al tempo guidata da Eugenio Facciolla.

 

 

«La migliore tutela del bene si realizza, a questo punto – scrive il sostituto procuratore Continisio nel decreto di restituzione delle tre società d’impresa – con un’azione tesa a salvaguardare, per quanto possibile, gli interessi del ceto creditorio, illegittimamente compressi dall’atto di distrazione» oggetto dell’indagine per bancarotta fraudolenta. Per questo, sempre secondo il magistrato, «va ricostruita l’originaria filiera di produzione e commercializzazione traumaticamente frantumata dall’attività illecita degli indagati». Il pubblico ministero Continisio evidenzia come “Fattorie” e “Bioagricola”, del comparto di produzione delle uova, siano «stabilmente inserite ed organizzate in una filiera produttiva come tale riconosciuta ed apprezzata dalla grande distribuzione organizzata. Si ritiene quindi indispensabile preservarne l’unitarietà, soprattutto in vista di un’ipotetica e futura collocazione sul mercato». Un’unitarietà che, secondo il magistrato, potrebbe dunque accrescerne l’appetibilità economica, nell’interesse di tutti.

direttore@altrepagine.it

 

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