Cristian Filadoro e Vincenzo Fornataro il 12 gennaio del 2019 uccisero Antonio Barbieri, ex della fidanzata del primo

 

 

Quasi mezzo secolo di carcere in due. 30 anni al 28enne coriglianese Cristian Filadoro (a sinistra), 16 al suo amico Vincenzo Fornataro di 33 (a destra), entrambi pregiudicati. Con questo verdetto s’è concluso, ieri sera dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Castrovillari Carmen Ciarcia, il processo per l’omicidio del 26enne rossanese Antonio Barbieri, avvenuto il 12 gennaio dello scorso anno nell’area urbana rossanese di Corigliano-Rossano. L’efferato fatto di sangue venne consumato a colpi di pistola in contrada Petra, allo Scalo: la vittima era rimasta gravemente ferita ed era deceduta quattro giorni dopo in ospedale. Filadoro e Fornataro – entrambi rei confessi – sono stati giudicati col rito abbreviato

come da loro stessi richiesto per tramite dei loro avvocati difensori Francesco Paolo Oranges, Giuseppe Bruno e Massimo Ruffo dei fori di Castrovillari e di Paola. Il pubblico ministero Giovanni Tedeschi nei confronti di Filadoro aveva sollecitato la pena dell’ergastolo. Imputate di favoreggiamento, in un processo a parte che s’aprirà a breve, la fidanzata di Filadoro, Marika De Santis di 20 anni, e la madre della stessa ragazza, Assunta Zangaro di 47. I due imputati principali, Filadoro e Fornataro, avevano confessato l’omicidio poco dopo essere stati fermati dalla polizia a distanza di pochi giorni dal terribile delitto che ha come movente la gelosia di Filadoro nei confronti della propria fidanzata, la quale in precedenza era stata sentimentalmente legata proprio al ragazzo ucciso, il quale quella sera era andato ad affrontarla per un chiarimento nel bar-panetteria “Pan bar”, dove la stessa ragazza lavorava come barista. 

 

Antonio Barbieri

 

La ragazza, con la madre la quale era nel frattempo intervenuta sul posto, aveva subito avvisato telefonicamente il fidanzato. Il quale, armato di pistola calibro 7,65, s’era fatto accompagnare da Fornataro con l’Alfa 146 di quest’ultimo proprio davanti al “Pan bar” di Via Bruno Buozzi, dove Barbieri continuava a stazionare a bordo della propria Mercedes. Barbieri, dunque, negli ultimi tempi s’era avvicinato troppo alla sua ex, la quale era già sentimentalmente legata a Filadoro. Al di là della gelosia, il contesto sociale, di chiara natura criminale, ha armato la mano del feritore a morte. Il killer reo confesso di Barbieri, in carcere come il reo confesso suo complice, figura infatti tra gl’imputati del processo denominato “Tribunale” per associazione a delinquere e svariati altri reati, il cui dibattimento è tuttora in corso davanti ai giudici dello stesso Tribunale di Castrovillari.

 

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Di admin

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