I giudici della suprema Corte di Cassazione hanno confermato la condanna per un 40enne coriglianese, il quale nell’aprile del 2017 era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Castrovillari, la cui sentenza nel 2018 era stata confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro, per il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione dei beni d’una società dichiarata fallita.

La condanna nei confronti dell’uomo è ora quindi definitiva. Si tratta dell’ex imprenditore Salvatore Fusaro, già amministratore di diritto della “Valle Costruzioni Srl” fallita nel luglio del 2006.

Fusaro è condannato alla pena di due anni di reclusione ed alle pene accessorie previste dalla Legge fallimentare – queste ultime però sono state dichiarate illegittime per quanto attiene alla durata da parte degli stessi “ermellini” della Cassazione – per la distrazione d’alcuni automezzi che risultavano intestati alla società fallita e che il curatore non aveva rinvenuto, nemmeno quanto al corrispondente valore ricavato dalla vendita

 

 

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