Il fatto è accaduto sabato ed è stato denunciato ai carabinieri da parte della stessa vittima

 

Un clima assai nervoso quello dell’importante campagna elettorale che dopo il voto del prossimo 26 maggio o al massimo nell’eventuale ballottaggio del 9 giugno darà il primo sindaco della sua storia ai quasi 80 mila cittadini del nuovo Comune di Corigliano Rossano. In giro per la città se ne raccontano di cotte e di crude. Fatti e circostanze che puntualmente finiscono in caciara sui social network, in particolare su Facebook, con polemiche infinite alimentate dagli utenti più “smanettoni”. Tra gli stessi, c’è chi fa ironia per riderci un po’ su e per sdrammatizzare la seriosità di chi la politica praticamente la fa soltanto lì (un po’ come i “bisognini” si fanno nella tazza).

Praticamente ciò che ha fatto l’imprenditore 41enne Sergio Paciolla, trentino d’origine e coriglianese d’adozione oramai da svariati anni avendo investito nelle proprie attività alberghiere in uno dei due centri storici della nuova città. Paciolla durante la mattinata di sabato scorso ha “postato” su Facebook la foto del manifesto elettorale d’una candidata al Consiglio comunale il cui incomprensibile slogan recita: «Sono i vostri interessi che rappresentano l’organo della mia personalità».

 

Paciolla, proprio al fine di non alimentare le sicure polemiche social, ha modificato la foto del manifesto coprendo il volto, il nome, la lista d’appartenenza ed il candidato sindaco che sostiene la candidata in questione, limitandosi ad ironizzare divertito proprio sul suo slogan, rilanciando nel post: «Ora tocca a me cosa? Indicare “l’organo della mia personalità”? Perché io un’idea ce l’avrei…».

 

Nel primo pomeriggio però, sul Messenger di Facebook Paciolla riceve un messaggio dal marito della candidata in questione: «Urgentemente, rimuovi il post di […] che ti stai divertendo a far girare, mio cognato ed io stiamo andando a denunciarti». Solo qualche minuto e lo stesso personaggio chiama Paciolla al telefono: «Drogato, tossico di merda, sto venendo a Corigliano, fatti trovare al bed and breakfast che ti spezzo le ossa». Durante lo stesso pomeriggio di sabato, Paciolla ha denunciato il fatto ai carabinieri della Stazione del centro storico coriglianese che hanno già avviato le indagini del caso.

 

Per diritto-dovere di cronaca: la candidata del manifesto e dello slogan su cui Paciolla ha ironizzato è presente in una lista della coalizione “Civico e popolare” che sostiene il candidato sindaco Gino Promenzio (appena qualche settimana prima della presentazione delle liste aveva però pubblicamente annunciato, attraverso un comunicato stampa, la propria candidatura con la coalizione del candidato sindaco Giuseppe Graziano), il marito della donna è una guardia giurata dipendente d’un locale istituto di vigilanza privato.          

GUARDA QUI IL POST DELLA VITTIMA SU FACEBOOK 

 

Di admin

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