La denuncia in una lettera fatta pervenire a Di Maio ora nelle mani del presidente dell’Antimafia Morra

 

Com’è noto un po’ a tutti, entro le ore 12 di sabato 27 aprile prossimo presso l’Ufficio elettorale del Comune di Corigliano Rossano dovrà pervenire tutta la formale documentazione relativa alle candidature a sindaco della città in vista della consultazione amministrativa fissata per il prossimo 26 maggio, e quella relativa alle liste elettorali a sostegno delle stesse candidature a sindaco. Quanti saranno i candidati a sindaco e quante le liste a sostegno di ciascun candidato lo sapremo ufficialmente soltanto nel pomeriggio di sabato prossimo, dunque. Ufficiosamente però già sappiamo il numero dei candidati a sindaco. Quattro. Ma c’è da esserne sicuri sicuri? A quanto pare no. Già, perché se con ufficiosa certezza sappiamo che sarà presentata la candidatura di Giuseppe Graziano per la coalizione civica di centrodestra denominata “Il sindaco che unisce”, quella di Flavio Stasi per la “Coalizione civica per Flavio Stasi sindaco” e quella di Gino Promenzio per la coalizione-accozzaglia “Civica e popolare”, del famigerato quarto nome, vale a dire quello di Claudio Fiorentino (foto a destra) del Movimento 5 Stelle, quella stessa ufficiosa certezza non c’è.

Sì, è proprio così. A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione di candidature a sindaco e liste – oggi Pasquetta e con la Festa della Liberazione in mezzo – quelle di Fiorentino e del Movimento 5 Stelle non appaiono affatto scontate come le altre. Anzi. È tutto avvolto in un “mistero” di cui in primis la foltissima rappresentanza parlamentare di Corigliano Rossano – ben tre deputati e una senatrice – e con essi gli attivisti loro seguaci coriglianrossanesi del M5S sicuramente conoscono, e molto bene, tutti i contorni. Dei quali però non osano minimamente neppure d’immaginare di lasciar trapelare alcunché. La lista del M5S locale è infatti “bell’e pronta” (si fa per dire) da settimane. Ma sulla stessa pende la spada di Damocle del M5S nazionale che potrebbe aver già deciso di tagliare la testa tanto al suo aspirante sindaco Fiorentino quanto – e soprattutto – ai suoi aspiranti consiglieri comunali di Corigliano Rossano.

 

Alla lista manca, e potrebbe mancare fino all’ultimo giorno il che ovviamente ne precluderebbe la presentazione ufficiale in municipio, la cosiddetta “certificazione” da parte del M5S nazionale che dovrebbe autorizzare l’utilizzo del simbolo del movimento stesso. In mezzo c’è un “ostacolo”: si chiama Morra, Nicola Morra (foto in alto a sinistra), è un influente senatore di Cosenza del M5S, è il presidente della Commissione bicamerale Antimafia e in Calabria è il supervisore di tutte le candidature del Movimento proprio in vista delle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio. Solo se vi sarà l’ok di Morra, quindi, Fiorentino e la sua lista di candidati otterranno la cosiddetta “certificazione” del M5S nazionale in modo da potere recarsi in municipio, entro sabato prossimo alle 12, a “presentarsi”. Altrimenti nisba.

 

Da sinistra verso destra i parlamentari di Corigliano Rossano Sapia, Forciniti, Abate e Scutellà

 

Ma perché a distanza di tre giorni soltanto dall’importante appuntamento Morra non ha ancora dato l’ok? La risposta potrebbe risiedere nel lunghissimo testo d’una lettera-denuncia che noi di AltrePagine nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di leggere – e che per ovvie ragioni non possiamo pubblicare – indirizzata e fatta pervenire da parte d’alcuni attivisti coriglianrossanesi “dissidenti” al capo politico nazionale del M5S e vicepresidente del Consiglio dei ministri Luigi Di Maio. La corposa missiva, ora sicuramente nelle mani del senatore Morra, è un descrittivo “rosario” di fatti, parentele ed affinità di numerosissimi soggetti inseriti nella stessa lista locale dei candidati del M5S ancora al vaglio e forse già definitivamente “bocciata”. Parentele ed affinità «davvero molto imbarazzanti» a parere di chi l’ha scritta. E pure di noi che l’abbiamo letta. Immaginiamo allora la misura dell’imbarazzo da parte del presidente della Commissione parlamentare antimafia…

 

Può darsi vi siano tuttora in corso le opportune sostituzioni nominative dei candidati “impresentabili” e che la lista opportunamente “ripulita” alla fine avrà l’ok per poter essere presentata. Ma può darsi pure di no. Resta il fatto che una mancata presentazione alle elezioni da parte di quel M5S al governo della Nazione e con un numero di parlamentari di Corigliano Rossano che non s’era mai visto prima del 4 marzo d’un anno fa paleserebbe dei minimi oltre che ridicoli termini degli stessi quattro parlamentari locali. Che già nelle settimane scorse avevano subito da parte del M5S nazionale lo smacco dell’esclusione della loro perorata candidatura coriglianrossanese alle elezioni europee, quella di Lidia Sciarrotta (foto in basso), che avrebbe “imbarazzato” lo stesso presidente della Commissione parlamentare Antimafia.

 

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