I termini della campagna elettorale entrata ormai nel vivo a Corigliano Rossano per l’elezione del primo sindaco unico dei coriglianesi e dei rossanesi uniti che avverrà il prossimo 26 di maggio non ci hanno sorpresi neppure poco poco. Come in tutte le campagne elettorali di Corigliano e di Rossano degli ultimi vent’anni e più, sugli organi d’informazione c’è l’affannoso rincorrersi delle oramai arcinote e scontatissime idiozie politiche espresse dai candidati alla carica di primo cittadino. Con qualche idiota novità, considerata la novità del fatto che stavolta non si vota solo e soltanto per Corigliano o solo e soltanto per Rossano e c’era la necessità d’allargare l’orizzonte della politica demenza.

E tra le novità quella che spicca non foss’altro per sagacia è la “La città a misura di bambino” che sarà servita come un frappé dopo aver frullato e bene insieme “Le regole e la bellezza” e tant’altro, dal candidato sindaco del cartello “Civico e popolare” Gino Promenzio il quale “scandisce” (e come poteva essere diversamente?!) che «proprio per restituire nuova linfa e prospettive diverse a quanti hanno investito energie e risorse di una vita nel turismo del mare (che secondo tutte le ricerche è oggi purtroppo quello che fa registrare il più basso incremento percentuale) il prossimo governo della nuova città dovrà lavorare al suo interno, prepararsi e puntare sull’ottenimento di riconoscimenti nazionali ed internazionali finalizzati ad attrarre ad esempio tante famiglie alla ricerca di acqua limpida e bassa vicino alla riva, sabbia per torri e castelli, bagnini e scialuppe di salvataggio, giochi, spazi per cambiare il pannolino o allattare, e nelle vicinanze gelaterie, locali per l’aperitivo e ristoranti per i grandi. Che sono, poi, i criteri in base ai quali dal 2008 ad oggi circa 2550 pediatri italiani ed europei hanno contribuito alla selezione delle spiagge Bandiera Verde». E se un tempo “Bandiera rossa la trionferà”, adesso Promenzio issa a prua quella verde, non disdegnando quella blu in un arcobaleno cromatico che s’adatta meglio alla sua ludoteca Coriglianrossanese (nella foto in alto il “Manneken-pis”, ovvero il “Bambino che piscia”, statua-simbolo della capitale del Belgio Bruxelles situata a pochi metri dalla Grand Place).

 

Gino Promenzio

 

Giuseppe Graziano – il cosiddetto “generale” per intenderci – ha invece capito su cosa deve puntare la sua coalizione del “Sindaco che unisce” per farlo diventare, appunto, sindaco, altro che pannolini sulla spiaggia e tette al vento benché soltanto per allattare: «Liste pulite che, insieme, sottoscriveranno un protocollo di legalità e trasparenza per il governo della nuova città di Corigliano Rossano, massima sinergia con le associazioni anti-‘ndrangheta e supporto incondizionato ai cittadini e agli imprenditori impegnati nella lotta contro il racket: noi ci siamo e non possiamo non esserci, in prima linea, nella lotta a tutte le mafie e alla sopraffazione», e cita il giudice Giovanni Falcone. Applausi. In attesa di vedere le sue “liste pulite” (e non soltanto quelle sue, ovviamente) mentre qua e là continuano a tenere banco un po’ di sospetti circa la “pulizia”, ma non quella delle liste.

 

Giuseppe Graziano 

 

Ad entrambi, il candidato della “Coalizione per Flavio Stasi sindaco”, Flavio Stasi appunto, risponde così: «Una cosa è certa: noi non potremo competere con le corazzate che ci avversano, non offriamo assessorati, postazioni di potere, lotti da edificare, magazzini da regolarizzare, strade da ostruire, parenti da sistemare, progetti da approvare, contratti da firmare eccetera eccetera eccetera. Da questo punto di vista, bisogna dirlo, siamo scarsetti. Noi ci occuperemo e discuteremo con tutti, amici e nemici, elettori e candidati, di come il commissario sta mettendo mano al bilancio, di cosa sta facendo Enel per Sant’Irene, di come spendere i soldi liberati del depuratore, di come mettere mano al piano spiaggia, di come rendere efficiente e trasparente la macchina comunale, di come intercettare finanziamenti per l’agricoltura ed il turismo, di come offrire speranza ai giovani che sono rimasti ed a quelli che sono andati via, di come risollevare, anche dal punto di vista della qualità della rappresentanza democratica, un territorio sostanzialmente sotterrato da decenni di mediocrità anche nel modo di affrontare le campagne elettorali. E lo facciamo giorno per giorno, strada per strada, incontro per incontro». Come dargli torto? In attesa, ovviamente, di sentire le risposte dello stesso Stasi ai suoi interrogativi e quelle che daranno pure i suoi avversari. 

 

Flavio Stasi

 

Il quarto candidato, Claudio Fiorentino del Movimento 5 Stelle, finora non ha proferito verbo. Ma, come canta il buon De Gregori, “…il ragazzo si farà…”.

 

 

 

 

 

 

 

Di admin

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