“Ago della bilancia” alle prossime comunali: dialogo aperto con Stasi. E non solo…

 

S’avvicinano le prime elezioni amministrative di Corigliano Rossano dopo la fusione istituzionale dei due Comuni oramai estinti. E quattro sono – finora – le coalizioni politiche a sostegno d’altrettanti candidati alla carica di sindaco. Che, com’è oramai noto, sono: Claudio Fiorentino del Movimento 5 Stelle, Flavio Stasi anch’egli “movimentista” ma di sinistra, Giuseppe Graziano del Centrodestra, e Gino Promenzio (foto in alto) alla testa d’una coalizione che con estrema disinvoltura va da destra a sinistra passando per il centro.

E proprio sulla candidatura di Promenzio, iscritto al Partito democratico di cui è stato fino a qualche settimana fa dirigente regionale, è aperta, anzi apertissima, un’animata discussione politica proprio in seno al “suo” Pd. Che, paradossalmente rispetto ai “numeri” elettorali che tale partito cha fatto registrare in particolare dopo la cocente sconfitta alle Politiche d’un anno fa, a Corigliano Rossano potrebbe rappresentare proprio l’“ago della bilancia” della contesa elettorale. Che è già bell’e aperta a dispetto d’un dato di fatto: ad oggi il Governo nazionale non ha ancora emanato alcun decreto per mandare alle urne il 26 maggio i cittadini italiani che quel giorno voteranno per il rinnovo del Parlamento europeo e che al contempo risiedono in Comuni che devono rinnovare pure le amministrazioni locali o eleggerne per la prima volta il sindaco proprio come a Corigliano Rossano.

 

Già, il Pd. Che ha eletto Nicola Zingaretti quale nuovo segretario nazionale pochi giorni fa, ma che a queste latitudini è commissariato nel suo livello regionale e nel suo livello cittadino di Corigliano Rossano attraverso la recente nomina, proprio da parte del commissario regionale Stefano Graziano, dell’ex senatore locale Cesare Marini. Al quale, unitamente al segretario della federazione provinciale in carica, Luigi Guglielmelli, oggi spetta la difficile incombenza d’indicare la linea politica al partito e scegliere quale candidato a sindaco sostenere – tra Stasi e Promenzio, s’intende – oppure d’individuarne un altro. Ipotesi, quest’ultima, che pur apparendo piuttosto inverosimile, non sarebbe affatto da scartare a sondare un po’ il terreno negli ambienti del partito stesso. Si lavora a una quinta coalizione e di “marca” progressista? Chissà.

 

Cesare Marini

 

Vediamo intanto che succede. Lo scorso 27 febbraio il commissario cittadino Cesare Marini aveva dichiarato: «Al momento, tra la schiera ufficiale di candidati, Gino Promenzio è l’unica personalità che potrebbe rappresentare e incarnare degnamente un progetto di centrosinistra». Il 6 marzo lo stesso Marini ha però un primo incontro pomeridiano con Flavio Stasi – nella cui coalizione militano diversi ex Pd pentiti – e, forse, pure un secondo in serata (non ci viene confermato ma neppure smentito) proprio con Gino Promenzio di cui aveva tessuto le lodi qualche giorno prima e per le quali era stato pure ringraziato telefonicamente da parte dell’interessato. Resta però un problema tutto politico: entrambi lo sanno e forse se lo dicono pure al telefono e faccia a faccia. Promenzio non ritiene “opportuno” avere la lista col simbolo ufficiale del Pd in suo sostegno, e a Marini resta una bella gatta da pelare. Sì. Frattanto, su Facebook comincia a circolare un simbolo che scimmiotta quello del Pd: si chiama “Rd” e l’acronimo sta per “Risveglio democratico” con tanto di coccinella portafortuna tra la “R” e la “d”. È nient’altro che la “griffe cinese” del simbolo del Pd, che gli oramai ex dirigenti democratici coriglianesi e rossanesi ultras di Promenzio (i quattro segretari di circolo ed i loro accoliti commissariati per evidente incapacità politica a gestire la fase pre-elettorale) vorrebbero propinare ai loro elettori per annacquare il partito in una coalizione che vede dentro insieme a loro postfascisti e forzitalioti o italoforzuti, come il due volte sindaco di Rossano Giuseppe Caputo, il figlio Guglielmo, Gioacchino Campolo, Giuseppe Pucci e Rosamaria Morano – gli ultimi due già assessori nell’amministrazione coriglianese di Centrodestra del 2009-2011 poi disciolta per infiltrazioni mafiose – per fare soltanto alcuni nomi sui tanti. E Marini sa bene quanto questi elementi facciano emergere un forte, fortissimo imbarazzo tra quanti, nel “suo” Pd di Corigliano Rossano, avrebbero voluto proprio l’“ottimo” Promenzio come candidato a sindaco, ma in una coalizione inequivocabilmente di Centrosinistra.

 

Flavio Stasi

 

Concetti ripresi proprio ieri sera dal segretario in carica della federazione di Cosenza del partito, Luigi Guglielmelli, il quale ha rinnovato l’invito ai “compagni” di Corigliano Rossano a «costruire coalizioni ampie in cui però ci sia una presenza politica ben visibile del Pd a cominciare da una lista col simbolo del Pd o di quello che sarà presentato alle elezioni europee che possa contribuire all’affermazione di una coalizione civica, progressista, riformista e soprattutto di centrosinistra».

 

Fatto sta che il 10 marzo Promenzio ha ufficialmente debuttato da candidato a sindaco, ma dei maggiorenti del Pd seduto il prima fila v’era soltanto Franco Pacenza, vale a dire il “braccio destro” dell’oramai politicamente assai monco governatore della Calabria Mario Oliverio. E del commissario cittadino del partito Cesare Marini – dopo le sue belle parole – manco l’ombra…

 

 

Di admin

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