Il 26enne rossanese Antonio Barbieri sta ancora lottando tra la vita e la morte. Il piccolo pregiudicato locale è stato vittima d’un agguato, forse un affronto finito a colpi di pistola, durante la serata di ieri in contrada Petra, lungo la Via Bruno Buozzi della zona semicentrale ricadente nell’area rossanese della città di Corigliano Rossano. Trovato dalla Polizia, a seguito d’una segnalazione di quanti avevano udito degli spari, riverso nell’abitacolo della propria Mercedes con targa tedesca ferma a bordo di quel marciapiede (foto), incosciente e con dei fori alla testa. Fori di proiettili. Vomitati da una pistola.

Il giovane gravemente ferito (nella foto in basso) è stato prelevato dagli operatori del 118 e trasportato dapprima nel locale Pronto soccorso ospedaliero del “Nicola Giannettasio” e subito dopo trasferito nell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dov’è giunto in coma. I detective del Commissariato di Polizia cittadino hanno avviato serrate indagini. Da quanto trapelato nelle ultime ore, il movente potrebbe avere nulla a che vedere con ipotetici “regolamenti di conti” di stampo delinquenziale comune o organizzato, bensì con vicissitudini di natura privata. Questioni passionali, dissidi, gelosie, insomma, in un contesto sociale d’evidente natura criminale.

 

 

E ciò potrebbe avere armato la mano dell’ignoto feritore che forse è andato ad affrontare il supposto rivale proprio con l’intenzione finale di farlo fuori sparandogli in testa con una calibro 7,65. Le prime attività d’indagine sarebbero state orientate proprio su questo tipo di movente. E hanno condotto i poliziotti, nel pomeriggio domenicale odierno, allo Scalo coriglianese e precisamente in casa d’un noto pregiudicato del luogo quasi coetaneo di Barbieri.

 

Ad accomunare i due, i rispettivi precedenti per droga, col coriglianese che per la verità vanta un curriculum più consistente, sommando alla droga reati contro il patrimonio ed altro e figurando attualmente tra gl’imputati d’un processo per associazione a delinquere insieme a numerosi altri coriglianesi accusati di svariati reati. Il giovane pregiudicato coriglianese durante la giornata ha subito una perquisizione domiciliare, con ogni probabilità gli è stato effettuato un primo controllo dello smartphone con le telefonate, i messaggi e le chat in memoria da incrociare coi dati contenuti nello smartphone della vittima già sequestratopoi è stato prelevato e condotto in Commissariato nella veste di sospettato del tentato omicidio. Per essere sottoposto all’esame dello “Stub” finalizzato a verificare se nelle ultime quarantott’ore abbia avuto a che fare con armi da sparo. In merito alla perquisizione, ad eventuali sequestri di effetti personali e ad altro nulla è però finora trapelato. In serata è stato rilasciato. Se sia stato lui a sparare è ancora presto per poterlo dire…

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