Lei sperava in un contratto di lavoro: un documento che le avrebbe permesso di regolarizzare la propria posizione e di poter continuare a mantenere i figli lasciati nel suo paese d’origine, nell’Europa dell’Est. In cambio, però, il suo datore di lavoro pretendeva che soddisfacesse ogni proprio desiderio…sessuale. Ma dopo due mesi lei non ce l’ha fatta più.

Esasperata dalle continue richieste di rapporti sessuali, la 45enne, che da circa dieci anni vive a Corigliano Rossano, ha deciso di denunciare l’uomo al quale faceva da badante. Così L.A., arzillo pensionato coriglianese di 80 anni, il cui medico curante ha già affermato di non escludere sia impotente, è finito sotto processo.

Sarebbe già emerso che l’uomo, per indurre la donna a sopportare gli stupri, l’abbia invitata in più occasioni ad assumere alcool e calmanti. Sostanze stupefacenti che l’avrebbero portata in uno stato di semi-coscienza tale da rendere “sopportabile” il sesso con l’anziano, che nei scorsi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Teresa Reggio ha deciso che dovrà andare a giudizio.

Dopo la denuncia presentata dalla donna la Procura aveva richiesto l’archiviazione della posizione dell’anziano, ma i legali della donna si sono opposti ottenendo che il pensionato vada alla sbarra per violenza sessuale.

 

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