Ecco cosa mi ha lasciato in eredità il professore Armando Gammetta scomparso oggi

Prof, posso davvero chiamarti così, degno di averlo saputo portare il titolo di Professore. Sono una tua allieva di tanti anni fa, quando al liceo, le materie ci facevano paura per la loro pesantezza.

Ma l’italiano…quando c’era italiano con te era tutto un altro discorso. Mi illuminavo d’immenso e non solo io. Eri un professore fuori dagli schemi e da qualunque logica conformista, di potere. A volte facevo fatica a seguirti per i voli pindarici che facevi, da un’età ad un’altra, da un autore ad un altro. Non ti è mai interessato finire un programma scolastico. Ti bastava spiegare pochi argomenti, fatti alla tua maniera per trasmetterci tutto il libro. Ed io mi nutrivo giorno dopo giorno delle tue parole, che andavano lontano.

A me hai insegnato il senso critico. Ad essere critica nelle cose. A non fermarmi all’ovvio, al certo, a quello che abbiamo davanti. Mi hai insegnato a cercare. A cercare le verità, non quelle che ti raccontano. Cosa deve fare di più un insegnante? Fatto questo “lavoro” nella testa di un adolescente, ha compiuto un’opera straordinaria, perché ha insegnato a vivere da donna, uomo pensante.

Ciao Prof. Ricordo quando mi incoraggiavi a scrivere elogiandomi. Ora fai parte di me, della persona che sono diventata.

Di admin

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