Se il caso della coppia di carabinieri di Firenze che avrebbe violentato due ragazze sta facendo molto discutere, in Italia vi sono molti altri casi nei quali, sì nell’adempimento del loro dovere ma spesso con grande eroismo, altri carabinieri si dimostrano provvidenzialmente salvifici nei confronti di donne indifese vittime di soprusi o violenze da parte di uomini, troppo spesso i loro stessi uomini.

Uno di questi ultimi casi s’è verificato nella tarda serata di ieri a Corigliano Calabro. Quando parenti e vicini di casa d’una coppia con bambini ha allertato il 112 sollecitando l’intervento dei militari per porre fine alle fragorose angherìe verbali condite di minacce di morte da parte del marito 41enne all’indirizzo della moglie 32enne. Teatro dei fatti la contrada Santa Croce, poco distante dal centro storico coriglianese. L’intervento della pattuglia in forza al Nucleo operativo radiomobile della locale Compagnia dell’Arma (nella foto, la sede) è stato tempestivo. L’uomo che minacciava di morte la moglie era visibilmente alterato psichicamente ed in preda ai fumi dell’alcol e non solo. Calmato solo apparentemente alla vista delle divise nere che hanno sollecitato l’intervento d’una unità mobile del 118 al fine di farlo visitare da personale medico, di fronte all’ambulanza che poco dopo l’avrebbe trasportato presso il locale presidio ospedaliero, l’uomo si stava scagliando con violenta veemenza fisica nuovamente contro la moglie. Ed è proprio in questo frangente che tra l’uomo violento e la sua preda si frappone fisicamente ed eroicamente uno dei due uomini in divisa, contro il quale il violento non ha mancato di scagliarsi provocandone una brutta caduta a terra. Nell’impatto col suolo il milite è rimasto ferito ad una mano. Successivamente, in ospedale, i medici hanno giudicato la sua ferita guaribile in 25 giorni. Agli esami clinici, il marito violento è risultato positivo alla presenza d’un consistente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo cocaina nel sangue, oltre che con tanto alcol nel sangue ed in corpo.

Tra l’anno scorso e quest’anno il carabiniere ferito, valido sottufficiale della Benemerita, non è affatto la prima volta che si distingue per azioni tese a salvare vite umane mettendo in gioco la propria incolumità fisica ed a rischio la propria di vita, dando così forte plauso all’Istituzione dell’Arma dei Carabinieri. Purtuttavia, nessuna delle sue eroiche azioni è stata segnalata da parte dei suoi superiori ai fini degli encomi militari previsti in casi del genere.        

 

 

Di admin

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