(provocazione breve sulla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano) 

 

Gli imperatori romani, per tener buono il popolo, concedevano panem e circenses e tutto filava liscio. Il governo italiano, al depresso e sottosviluppato popolo calabrese della Sibaritide per svagarlo e distrarlo gli ha concesso le prostitute sulla Strada statale 106! Ciclicamente fa finta di indignarsi e ogni tanto opera qualche retata, ma poi torna tutto come prima. Ora questo svago – tra l’altro esclusivamente maschile – è diventato insufficiente per continuare ad imbambolare il popolo, restando ormai passatempo semiesclusivo di analfabeti infoiati ed over 65 soli.

 

A fagiolo, si è materializzata una grande trovata, anzi una magnifica illusione: la fusione della città di Corigliano Calabro con quella di Rossano, quale panacea per risolvere tutti i mali atavici e non di questo territorio. Però ci sono i cattivi oscurantisti che non ci stanno e che non vogliono condividere con nessuno i tanti problemi del loro paesello. Ma pronta è la replica dei buoni illuminati dei vari comitati, impegnati a sgomitare per guadagnarsi un posto al sole nella città unica: ci hanno scippato il tribunale? Con la fusione ce lo ridaranno! Ci hanno fatto altri soprusi, altre spoliazioni? Non preoccupiamoci, con la fusione riavremo tutto con gli interessi. Cosenza ci ha sempre penalizzati? Con la fusione non succederà più! È bello crederci, suggestivo ed anche moderno, ma sarà vero?

                                                                                                                                                                                                                            * scrittore

 

Di admin

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