Il sostituto procuratore di Castrovillari, Silvia Fonte Basso, ha richiesto il rinvio a giudizio nei confronti del sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci (foto). Nell’istanza, formulata dal magistrato inquirente lo scorso 17 febbraio e trasmessa al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale castrovillarese Teresa Reggio, lo stesso pubblico ministero formula le accuse nei confronti del primo cittadino, contenute nel capo d’imputazione di rifiuto ed omissione d’atti d’ufficio.

L’udienza preliminare è stata già fissata per lunedì 3 aprile prossimo. Il pm chiede che Geraci venga sottoposto a processo «perchè nella sua qualità di sindaco del Comune di Corigliano Calabro dopo la notifica avvenuta in data 31/07/2013 del decreto di sequestro preventivo del depuratore sito in loco Ciciriello del Comune di Corigliano Calabro disposto dal pm in data 30/07/2013 (e convalidato dal gip in data 05/08/2013 con notifica al predetto in data 12/08/2013) nell’ambito del procedimento penale n. 501445/2013 Rgnr, decreto con il quale il Geraci veniva nominato custode del predetto impianto e veniva disposta la restituzione provvisoria a lui dello stesso depuratore per gg. 60 al fine di acquisire l’autorizzazione ex art 124 D.lgs 152/06 allo scarico per il collettore fognario, effettuare il trattamento delle acque ex art. 105 D.lgs 152/06 e nel rispetto di tutti i limiti indicati nel predetto decreto e nelle tabelle allegate nonchè procedere allo smaltimento dei fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue secondo quanto disposto dalla normativa vigente in materia, ometteva di compiere un atto del suo ufficio ovvero adempiere alle sopraindicate prescrizioni nel termine indicato nel predetto provvedimento, né esponeva le ragioni del predetto ritardo. In Corigliano Calabro dal 30/09/2013 con permanenza».

È la depurazione delle acque, dunque, al centro del fascicolo d’inchiesta di cui è titolare il pm Fonte Basso, ed il reato del quale il sindaco è accusato prevede, in caso di condanna, la reclusione da sei mesi a due anni.

Nel 2013, attraverso l’allora proprio difensore, l’avvocato Francesco Nicoletti, il primo cittadino coriglianese aveva prodotto una memoria difensiva scritta, e, successivamente, era stato interrogato dal pm richiamandosi a quella stessa memoria difensiva. Purtuttavia, lo stesso magistrato inquirente ha richiesto che l’indagato per quei fatti venga mandato a processo. A difendere il sindaco oggi è l’avvocato Mario Elmo.

 

 

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