Avrebbe preteso, giustamente, che gli venisse corrisposta la paga per alcune giornate di lavoro prestate in agricoltura dopo essere stato ingaggiato da chi, oltre a quanto pare a non averlo pagato, lo ha poi selvaggiamente pestato unitamente a due suoi congiunti. È questo il retroscena del drammatico fatto di cronaca nera registratosi sul lungomare di Schiavonea, a Corigliano Calabro, durante la serata domenicale dello scorso 10 aprile.

Quando i carabinieri della locale Compagnia, intervenuti sul posto a seguito d’una allarmante chiamata al 112 da parte d’un testimone, hanno arrestato tre coriglianesi: Antonio Coppola, Giorgio Coppola, ed Antonio Diego Coppola, di 41, 31 e 18 anni, rispettivamente padre, cugino, e figlio, per il preteso reato di tentato omicidio nei confronti d’un 34enne di nazionalità polacca. Il quale, a quanto pare in evidente stato d’ebbrezza, aveva molestato il 18enne del terzetto che si trovava in compagnia della propria fidanzatina. Scene da “Arancia meccanica”, col povero straniero lasciato sul “campo di battaglia” con varie escoriazioni e lesioni agli arti

Per i tre, tutti difesi dall’avvocato Francesco Sammarro, il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari applicata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, disponendo nei loro confronti l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in attesa che ne venga fissato il processo.

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